FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Il lunedì del gran giurì. L’incontro in Comune con i sette squalificati

L’organo comunicherà al capitano e agli altri figuranti di Porta Crucifera la decisione di appello sulle sanzioni. È vicino lo ‘sconto’ con i servizi sociali.

Il lunedì del gran giurì. L’incontro in Comune con i sette squalificati

Il fermo-immagine di un video degli scontri nel corteo davanti al teatro Petrarca

È una prima volta nella storia della Giostra. Il gran giurì, l’organo di appello sulle sanzioni della magistratura, ha deciso di comunicare, in una sorta di udienza, agli squalificati la sua decisione sui ricorsi.

Lo farà lunedì nelle stanze del Comune dove sono convocati i sette figuranti di Porta Crucifera fermati, nel complesso per 98 Giostre per gli incidenti di settembre nel corteo storico. L’ultimo atto di un iter che è iniziato qualche settimana fa quando il gran giurì (guidato da Lucia Faltoni e composto da Corrado Brilli e Piero Melani Graverini) aveva ‘congelato’ temporaneamente il provvedimento dei togati sugli scontri di settembre. Accogliendo anche la richiesta degli squalificati cruciferini di presentare un piano di attività ai servizi sociali, finalizzato a ottenere un taglio delle sanzioni disciplinari.

Ipotesi che a questo punto diventa probabile se non scontata, basandosi anche sul precedente introdotto appena tre anni fa quando furono proposti i servizi sociali al maestro d’arme rossoverde Rossano Branchi e all’attuale capitano di Porta Sant’Andrea (all’epoca lucco) Andrea Gavagni per ottenere uno sconto sulla squalifica, o addirittura l’azzeramento.

I sette figuranti di Porta Crucifera sanzionati dalla magistratura per l’edizione di settembre pagano il momento più caldo di fronte al teatro Petrarca, dove i figuranti hanno reagito agli sfottò del pubblico con una reazione particolarmente violenta e furono ripresi con gli smartphone e poi postati sui social. Altri incidenti, sempre durante il corteo, in via Mazzini che doveva essere transennata e che invece non lo è stata per l’aggressione di un dipendente comunale e il furto di alcune transenne poi ritrovate nel resede di un’abitazione. Infine l’episodio durante la Giostra in piazza Grande: il polverone al giostratore di Sant’Andrea Tommaso Marmorini, bloccato per un po’ sulla lizza dal lancio di terra e di altri oggetti che hanno colpito anche il cavallo.

La severa sentenza della magistratura di Giostra guidata da Marco Cecchi ha colpito il capitano rossoverde Alberto Branchi squalificato per 40 edizioni; 20 a Thomas Cincinelli, palafreniere della casata dei Pescioni; 12 a Marco Fazzuoli, palafreniere del capitano; 10 ai lucchi Niccolò Cherici Mascagni e Luigi Burroni; 5 a Niccolò Giustini, maestro d’arme e una al vessillifero Andrea Zanelli.

Se nel 2021 bastavano 15 ore di servizi sociali per vedersi scontare una Giostra di squalifica, stavolta il menù è più impegnativo: "La conversione di ogni sanzione di una Giostra di squalifica con almeno 15 giorni di attività di pubblica utilità da prestare per almeno quattro ore ogni giorno", scrisse il gran giurì nel documento che accompagnava l’apertura allo sconto sulla sanzione. Quindi 60 ore di servizi sociali per vedersi togliere una singola edizione di squalifica, il quadruplo di quello che bastava tre anni fa.

Lunedì, dal faccia a faccia tra il gran giurì e gli squalificati, emergerà quanto i servizi sociali potranno limitare le pesanti squalifiche inferte nel primo grado di giudizio giostresco.