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di Sara Trapani
"Ero fuori casa quando all’improvviso arriva la telefonata di mia moglie che mi dice: torna a casa, i cani sono scappati dal cancello e qualcuno ha sparato a Leo": è così che Piero racconta gli ultimi minuti di vita del suo amico a quattro zampe ucciso a Larniano di Poppi, forse da un cacciatore che gli ha sparato da distanza ravvicinata. Leo era un cane di 7 anni, un meticcio bianco e nero di taglia grande dal carattere docile.
"Abitiamo in una casa isolata con tanto spazio esterno delimitato da una recinzione. Domenica scorsa – racconta Piero – sono uscito per andare a fare una girata in bici e probabilmente quando ho aperto il cancello sono scappati i mei tre cani". Rimasta sola in giardino, la moglie non sa che i cani sono usciti quando all’improvviso sente uno sparo molto vicino a casa. Si affaccia per vedere cosa è successo e scorge, oltre la recinzione, due cani che tornano di corsa verso casa mentre il terzo arranca un pò più indietro. Si precipita verso il cancello per farli entrare ma non vede più Leo così inizia a cercarlo fino a quando lo trova a terra in un lago di sangue.
"Ci siamo poi trovati all’ambulatorio veterinario – prosegue Piero – il dottore ci ha detto che le condizioni del cane erano molto gravi, la ferita era ‘brutta’, aveva diverse fratture e perso molto sangue. Dalle radiografie, vedendo anche la dimensione della rosa dei pallini, è emerso che gli hanno sparato da una distanza ravvicinata tra la scapola ed il torace, come se in quel momento fosse girato di schiena". Leo purtroppo non ce la fa e Piero e la su famiglia non riescono ancora a capire perché qualcuno abbia potuto sparare al loro cane.
"Qualcuno ha sparato a Leo ma quel qualcuno li con il fucile carico non ci poteva stare perché vicinissimo al nostro cancello ed alla strada vicinale – conclude Piero – anche se avesse sparato per sbaglio o per paura avrebbe almeno dovuto soccorrerlo non andare via. Abbiamo fatto una denuncia contro ignoti ai carabinieri, vorremmo che la morte del nostro Leo servisse a smuovere le acque affinché queste cose non accadano più".