Sergio Rossi
Cronaca

Il miraggio della sosta gratis: si paga quasi ovunque, ecco la mappa

Le piazzole blu dominano la scena, via Caduti sul Lavoro ultimo baluardo crollato: le uniche aree libere lontane dal centro

Aumentano i parcometri

Arezzo, 7 aprile 2018 - A caccia di un parcheggio gratuito, ma siamo ai limiti dell’impresa disperata, almeno nel centro cittadino. Tra strisce blu e strisce gialle per i residenti, la colorazione bianca che delimita il posto gratis è un miraggio che diventa realtà soltanto per pochissimi. E quasi sempre la sosta è a tempo, un’ora o due al massimo; se sfori, può scattare la multa. Intendiamoci, non è che Arezzo sia diversa dalle altre città, praticamente ovunque il pagamento è la regola; regola che va accettata peché pur sempre si tratta di spazio pubblico e perché qui gli incassi vengono in genere reimpiegati per miglioramenti ai parcheggi stessi, per la viabilità, per nuove strutture in sosta e quant’altro.

L’ultimo bastione gratuito è crollato poco fa in mezzo a mille proteste: stiamo parlando di via Caduti del Lavoro, sfogo per i pendolari che maldigeriscono, adesso, di dover pagare un’ulteriore aggiunta, impoverendo uno stipendio con cui magari riesci solo ad arrivare alla fine del mese. Ma una scorciatoia è stata trovata: tanti, infatti, si riversano nei posteggi liberi in zona Giotto, in genere a lisca di pesce, sottraendoli però ad altri automobilisti che nel corso della giornata ne avrebbero potuto usufruire. Insomma, se vuoi parcheggiare la macchina senza pagare devi in sostanza lasciarla nella cintura periferica nelle aree rimaste a disposizione.

In via Pietri, alle scale mobili, una parte del posteggio è libero, però trovare uno stallo vuoto è un’autentica impresa. Posti ne trovi a qualche centinaio di metri di distanza, nel parcheggio Tarlati a cui si accede dalla rotatoria della strada omonima. L’area è ben visibile, anche per la massiccia presenza di camper e caravan lì posteggiati per tutto l’anno a parte la parentesi della vacanza estiva.

Posteggio libero anche al cimitero e infatti il Gamurrini è diventato per molti una meta appetibile: risali per viale Buozzi e sei già al duomo. Strisce bianche pure davanti al palazzetto delle Caselle e alla Camera di Commercio, come pure ai centri commerciali. In ogni caso siamo lontani dal centro, anche se nel computo bisogna comunque inserire i parcheggi a spina presenti nelle zone centrali della città.

Per il resto, occorre frugarsi in tasca, secondo il piano tariffario recentemente proposto da Atam e che ha ricevuto il via libera della giunta. E’ cambiato poco o nulla rispetto al passato, con una rete di stalli sparsi in varie della città e con prezzi assolutamente diversi. In tutto i posti a pagamento dei parcheggi gestiti da Atam sono 1794 posti, soggetti a una piccola giungla tariffaria, che si muove dai 70 centesimi all’ora di via Pietri, di via Trento e Trieste, del Gioco del Pallone e di altre aree fino ai due euro che sono richiesti in piazza della Repubblica e in via Guido Monaco.

In mezzo c’è la maggioranza delle piazzole che costano 1,50 euro all’ora, sono i posti del Poggio del Sole, come di via Leoni o Montefalco, quasi dappertutto con un limite di sosta di due ore durante la settimana e di 4 nella prima domenica del mese, quella di fiera. Nel computo vanno poi inseriti il polome Cadorna e i multipiano: dal flop Baldaccio fino al Mecenate, non considerato il parcheggio del San Donato.