Venerdì sera a teatro. Stasera alle 20.45 al Teatro Verdi di Monte San Savino, va in scena Il Modo Migliore di Servire scritto e diretto da Andrea Iodice. La storia racconta frammenti della vita professionale e personale dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato Commissario Liquidatore della Banca Privata Italiana in occasione del primo grande crack finanziario italiano (del 1974). Principale suo antagonista, e poi vero e proprio nemico, è Michele Sindona, spregiudicato finanziere, ricco di amicizie, più o meno segrete, sia in ambienti finanziari che politici, attraverso le quali cerca di bloccare il lavoro di Ambrosoli. Cerca senza sosta di far sì che il fallimento del proprio impero finanziario ricada, anziché su sé stesso, sui risparmiatori o sulla collettività del Paese. Ambrosoli compie il proprio dovere in nome della Giustizia – con la "G" maiuscola – nel liquidare la banca; attività durata per quasi cinque anni durante i quali si è trovato di fronte ad interferenze di ogni tipo, fino a pressioni, ricatti, provocazioni e minacce.
La strenua difesa degli interessi della collettività da parte di un uomo perbene, dotato di senso del dovere, in contrasto con i tentativi di copertura di vistose illegalità, porterà al sacrificio estremo. Giorgio Ambrosoli venne assassinato nella notte tra l’11 ed il 12 luglio 1979. La sua "toga insanguinata" è diventata una bandiera. Sempre stasera ma alle 21:15 si terrà al teatro auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini il primo spettacolo di prosa della stagione 24/25, in scena I Sacchi di Sabbia con il loro ultimo spettacolo "Pluto" tratto dalla commedia di Aristofane che prende il nome dal dio greco della ricchezza, Pluto, ed è incentrata sulla diseguale distribuzione tra gli uomini del denaro, movente principale delle azioni umane. La compagnia è da quasi 30 anni una delle realtà più significative della Toscana teatrale, impegnata nella rilettura di grandi classici in chiave "pop-arguta", I Sacchi di Sabbia portano in scena un testo di sconvolgente modernità e ironica leggerezza che accoglie letture su più livelli, grazie anche alla maestria dei suoi interpreti Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri e Enzo Illiano. Solo un teatro potentemente simbolico come quello di Aristofane poteva introdurre un simile personaggio-allegoria – Pluto, il dio della ricchezza – costruendogli intorno una bizzarra teoria economica e una ancor più bizzarra avventura.