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Il monumento ai caduti della strada: dopo il restauro, una nuova collocazione

Sabato 27 ottobre alle 10,30 la cerimonia di “re-inaugurazione”

monumento

Arezzo, 25 ottobre 2018 - Sabato 27 ottobre alle 10,30 il monumento ai caduti della strada, restaurato recentemente dall’Associazione motociclistica aretina, troverà una nuova collocazione. Lo spostamento dall’attuale sede di viale Luca Signorelli è stato organizzato sempre dall’Associazione motociclistica aretina in collaborazione con il Comune di Arezzo. Un’occasione per ricordare gli appassionati delle due ruote e tutti coloro che purtroppo sono morti sulle strade. Il monumento sarà collocato nello spartiacque stradale adibito a verde che si estende dopo il semaforo posto all’incrocio tra via Crispi e via Giotto, in direzione dell’ingresso al parcheggio Eden. Siamo a ridosso del parco Giotto e del sottopasso pedonale che lo raggiunge da Guadagnoli. Nell’area insistono già altri monumenti: quello dedicato agli aviatori d’Italia e la Resurrezione di Venturino Venturi.

Era il 1964 quando il Motoclub 1-AR, realtà motociclistica legata al circolo aziendale della azienda orafa aretina, organizzò un primo motoraduno nazionale e per quella occasione nacque l’idea di lasciare un ricordo tangibile dell’evento: un monumento dedicato a tutti i caduti della strada. Fu il designer aretino Franco Palazzini a realizzare il bozzetto che ebbe l’unanime approvazione del Motoclub. La realizzazione fu affidata a Irio Castellani che pensò alla costruzione di casse in legno dove colare del bronzo. Quest’ultimo venne fornito dalla ditta Bastanzetti, gratuitamente. Toccò a Cleto Rondinini modellare un basamento in pietra. Successivamente i tecnici della 1-AR, in meno di due mesi, saldarono e assemblarono tutta l’opera che si compone quindi di un basamento in pietra sopra al quale si estende verticalmente una composizione in bronzo di mezze ruote che stanno a rappresentare le vite spezzate improvvisamente. L’inaugurazione avvenne il 30 agosto 1964 in occasione del motoraduno e, a ricordo, fu consegnato a tutti i partecipanti il modello in miniatura del monumento, opera di Marcello Nuti, cerista della 1-AR.

Nel 2017, un’azione vandalica lo ha danneggiato così l’Associazione motociclistica aretina si è fatta carico del restauro al quale hanno contribuito Irio Castellani, Giampietro Dirindelli, Luca Dirindelli, Giulio Giganti, Mario Mazzi, Franco Palazzini, Massimiliano Testi, Paolo Trippi.  Di concerto con l’amministrazione comunale è stato deciso di spostarlo