Nella Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore, sede del Mosaico di Andreina, è stato presentato il volume "Il mosaico che parla. Storie di volti e di scoperte" (Editrice Elledici). Il libro, già in distribuzione nelle librerie di tutta Italia, parla del mastodontico tappeto musivo che si sta sviluppando da quindici anni nella frazione a ovest di Arezzo, attraverso le testimonianze di chi ha affiancato l’artista Andreina Giorgia Carpenito e il parroco Santi Chioccioli in questa impresa titanica.
Il Mosaico di Andreina, il più grande d’Europa, da esperienza artistica è diventato da tempo un impegno sociale e un metodo educativo globale, in cui l’arte incontra l’uomo ed è strumento di crescita e connessione. "Ho sempre pensato che la vita fosse un’opera d’arte, ma non avrei mai immaginato che un’opera d’arte avrebbe cambiato la mia vita – ha detto l’artista Andreina Giorgia Carpenito, visibilmente emozionata. – Ogni persona ha bisogno di credere che esistano posti dove l’uguaglianza, il rispetto, la giustizia, la valorizzazione del proprio essere esistono. Al Mosaico di Andreina tutto questo si realizza attraverso l’arte, uno strumento che crea senso di unità e poi diventa casa".
"Il Mosaico di Andreina è la dimostrazione più evidente che l’arte cura e guarisce – ha detto Lucia Tanti, vicesindaco del Comune di Arezzo, che ha portato i saluti istituzionali. – Oggi non siamo dentro un’opera, ma all’interno di un percorso che aggrega e mette insieme, quindi che crea socialità".
"Il volume racconta un progetto che coniuga l’aspetto artistico a quello sociale e umanitario – ha osservato Daniele Conti, autore delle introduzioni alle diverse sezioni in cui è composto il libro. – La genesi di quest’opera illustra un metodo sia artistico sia educativo-sociale, che è auspicabile replicare anche in altri contesti vista la visibilità internazionale ottenuta".
Il libro è introdotto dal cardinale Gualtiero Bassetti che nella prefazione scrive: "le tessere che compongono il grande mosaico sono testimonianza di fede".