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La banda è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza della ditta
di Gaia PapiAREZZOLe notti aretine tornano a far paura al mondo dell’oro. Dopo circa un mese un’altra ditta orafa è finita nel mirino dei ladri. La scorsa notte una banda ha tentato di assaltare l’azienda orafa Mc di San Zeno. Per farlo i ladri, prima sono entrati nella ditta confinante, la Eltos circuiti stampati professionali, abbattendo ben due muri per aprirsi un varco, ma è suonato l’allarme e sono dovuti scappare con le tasche vuote. Le prime segnalazioni di allarme dal sistema di sicurezza Sicuritalia sono arrivate verso l’una e venti nella notte fra domenica e lunedì da entrambe le ditte. La pattuglia Sicuritalia, una volta arrivata sul posto, ha sentito dei rumori metallici e da un primo sopralluogo è emerso subito che i ladri erano entrati inizialmente dalla ditta Eltos e da lì avevano abbattuto un primo muro con l’utilizzo di un muletto, per poi abbatterne un secondo adiacente per entrare nella ditta orafa.L’allarme ha fatto quindi il suo dovere facendo scappare la banda a mani vuote; ingenti però i danni all’azienda confinante. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la banda composta da almeno quattro persone che, dalle immagini si vede muoversi con torce in bocca e armate di mazze, dopo aver forzato la porta della ditta Eltos, specializzata in costruzione di macchinari industriali, ha preso un muletto e sfondato la parete che confina con l’azienda commerciale orafa Mc. Le mazze sono servite per abbattere quel che era rimasto del muro. Una volta dentro i ladri si sono diretti alla cassaforte che hanno cercato di forzare; tuttavia il suono dell’allarme e l’arrivo dei vigilantes li hanno fatti desistere. Una fuga senza bottino, ma che si lascia alle spalle danni pesanti per l’azienda di macchinari. Sono in corso indagini da parte della polizia per risalire alla banda, composta da diverse persone, almeno quattro; un ruolo fondamentale lo giocheranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle ditte e quelle disseminate nella zona industriale di San Zeno. Un muletto per abbattere il muro della ditta confinante, un foro in un secondo muro per entrare. Un modus operandi già visto e rivisto nel distretto orafo aretino e non solo nell’ultimo anno. Un anno, il 2024, che è stato particolarmente duro. Lo raccontano i numeri: ben venticinque i furti messi a segno, una media di due colpi al mese. Un numero agghiacciante che per tutto l’anno ha fatto tremare i polsi agli imprenditori orafi che in più riprese hanno incontrato prefetto e questore per chiedere maggiore sicurezza per l’intero distretto, il primo in Europa. Due le risposte importanti arrivate con il nuovo anno. L’aumento delle forze dell’ordine sul territorio e poi una seconda buona notizia: undici arresti, tra membri e collaboratori esterni, di una banda di rapinatori. Loro gli artefici del colpo da 600 mila euro con spray urticante all’Italiana Horo di Badia al Pino. Pronti a metterne altri a segno.