
Stasera alle 21 al Teatro Dovizi di Bibbiena, va in scena "Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa - tutto...
Stasera alle 21 al Teatro Dovizi di Bibbiena, va in scena "Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa - tutto quello che avrei sempre voluto dire a Sorrentino ma che non ho mai osato dirgli". Uno spettacolo di Giuseppe Scoditti, scritto da Giuseppe Scoditti e Gabriele Gerets Albanese per la regia di Gabriele Gerets Albanese. Giuseppe Scoditti nel 2018 ha fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino, non è stato preso e con questo spettacolo decide di dire a Sorrentino tutto quello che non gli ha detto dopo aver ricevuto quel "no". Il provino realmente accaduto, viene raccontato con esilarante precisione descrivendo il mondo dello spettacolo, con le sue ossessioni e i suoi paradossi, trasformando l’episodio in una storia universale sulla forza dei sogni, sulla difficoltà, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Giuseppe Scoditti, uno dei giovani attori anche cinematografici più apprezzati, qui parla di sé e del cinema, e anche grazie alla collaborazione drammaturgica e registica con Gabriele Gerets Albanese, l’ironia, il paradosso, l’intelligenza dei riferimenti portano il discorso su temi universali, e importanti. Scoditti si impadronisce da subito della scena raccontando con grande credibilità il suo personaggio ed anche sé stesso e, facendolo, coinvolge il pubblico, spingendolo a ritrovare sogni, passioni. Il Sorrentino del titolo, regista pluripremiato e ritenuto ormai un maestro del cinema italiano nel mondo, è un pretesto iniziale perché Scoditti possa rivolgere una domanda più ampia al nostro contemporaneo: cosa crea l’aura di grandezza? Chi e come entra nel pantheon dei grandi così da diventare esemplare? Il punto di partenza è un provino, sostenuto dall’attore per un personaggio minore di un film del regista, ma senza aver ottenuto poi il ruolo. Da quel momento l’esigenza si è via via espansa, permettendo a Scoditti così di riflettere sul senso dell’originalità, in un mondo che ha già inventato tutto.