ROBERTO BERTONCINI
Cronaca

Il nuovo inizio per i titolari delle palestre

"Dimenticati per mesi, ora ripartiamo: c’è entusiasmo da parte dei nostri clienti". Attività solo all’aperto e distanziamento

di Roberto Bertoncini

"Non lo consideriamo come un traguardo, ma letteralmente un nuovo inizio". Commentano così la riapertura delle palestre Emiliano Ciari e Samuele Guarducci (nella foto), titolari della Zero Otto di Montevarchi. L’attività, come previsto dalle norme governative, è ripresa esclusivamente all’aperto, ma sarà un lungo percorso dopo i mesi di chiusura che si sono rivelati davvero duri. "Abbiamo passato un bruttissimo periodo, sotto tutti i punti di vista – proseguono Ciari e Guarducci – la riapertura è stata presa con entusiasmo da parte di tutti i nostri atleti e clienti. C’è tanta voglia di rimettersi in moto fisicamente, ma soprattutto da un punto di vista psicologico".

Voglia di movimento, anche se le restrizioni riducono le potenzialità di tutto il settore: attività solo all’aperto, distanziamento, nessuna possibilità di usare docce e spogliatoi. Una palestra un po’ diversa da quella che i tanti appassionati di fitness conoscono. "Noi ci siamo organizzati con una tendo struttura esterna sotto la quale abbiamo messo delle attrezzature, con le persone che prenotano online l’orario per la propria seduta di allenamento – spiegano – Fanno attività sportiva, quella possibile secondo le limitazioni che comportano in ogni caso uno spazio aperto e il meteo. Un limite grosso in quanto le persone sono abituate ad allenarsi all’interno di un centro sportivo, di una struttura". Una ripartenza dunque non a pieno ritmo e né così semplice. "Per il futuro ci aspettiamo che sia confermata la riapertura anche all’interno per il primo di giugno, ovviamente con tutte le necessarie misure del caso – commentano Ciari e Guarducci – C’è da considerare che in estate c’è sempre stata una diminuzione dei frequentatori delle palestre e considerando le comprensibili titubanze da parte delle persone, per il settore ci sarà ancora una forte contrazione, come c’è tuttora. Ma l’essere ripartiti rappresenta una luce forte per le persone che a lungo sono rimaste in casa e per gli adolescenti che non hanno più fatto movimento".

Rimane però l’amaro in bocca per come i mesi della chiusura sono trascorsi: senza ristori e misure a supporto di tutto il movimento. "Ci hanno indicato come il male di tutto e non è stato così, purtroppo la curva epidemiologica ha continuato a salire a prescindere che le palestre fossero aperte o meno - dichiarano Ciari e Guarducci - Ci hanno fatto spendere soldi per metterci in regola e nonostante i controlli ci hanno fatto chiudere lo stesso".