SOFIA ZUPPA
Cronaca

"Il Pos obbligatorio? Ci mette in difficoltà"

Il primo giorno della nuova normativa visto dai commercianti: "Commissioni esose sulle piccole spese: i clienti siano comprensivi"

di Sofia Zuppa

"Per le tabaccherie permettere di pagare ogni prodotto con il Pos, dalle sigarette al francobollo è un problema notevole. Il nostro aggio è molto piccolo e i margini di guadagno sono già bassi, trattandosi di prodotti con monopolio statale. Spesso la rimessa è totale". Esordisce così Morena Ceccherini, della Tabaccheria situata lungo Corso Italia a Castiglion Fiorentino, riguardo al tema che in questi giorni sta facendo molto discutere. A partire da ieri infatti, tutti gli esercizi commerciali sono obbligati ad avere un Pos per permettere i pagamenti elettronici e a non rifiutare alcun tipo di transazione con questo, nemmeno la più irrisoria, pena una multa di trenta euro a cui si somma il 4% dell’importo del valore della transazione rifiutata.

"Confido nel buon senso delle persone e spero che capiscano la difficoltà in cui ci troviamo", continua Ceccherini. Anche una bottiglietta d’acqua o un caffè possono essere pagati con la carta e il rifiuto non è più accettato, ma per molti non sembra essere un problema. "Accetto pagamenti elettronici da sempre per qualsiasi prodotto – afferma Luca Sensitivi del Bar delle Mura a Castiglion Fiorentino – Ormai la banconota sta scomparendo e tutti sembrano contenti di andare in questa direzione. Ci sono molti giovani che frequentano il bar e quasi sempre pagano con la carta, per non parlare dei turisti stranieri. Nessun problema. Ci sono dei costi, sarebbe bello se li ammortizzassero, ma non possiamo fare altrimenti".

L’obbligo di detenere nel punto vendita il Pos era già in vigore dal 2013, ma da oggi ad accompagnarlo scatta la doppia sanzione per chi non accetta l’alternativa ai contanti. Davide Banelli, della pizzeria al taglio La Sfizieria a Castiglion Fiorentino, innalza una richiesta profondamente condivisa da tutti gli esercenti. "È giusto permettere a chiunque di pagare con la carta, incentivare i pagamenti elettronici e diminuire l’impiego della moneta, ma dovrebbero almeno abbassare i costi di commissione. Ogni mese spendo una cifra per il noleggio del Pos e in più ci sono le commissioni sulle transazioni superiori ai tre euro. Percepisco una forte pressione fiscale su noi piccoli esercenti e non mi sembra giusto".

Luca Dei di Friends Cafè in Via Roma ad Arezzo sottolinea un altro problema. "Non è un mezzo sicuro: spesso ci sono problemi di connessione, il collegamento non avviene e la transazione non è possibile". In quel caso, assicurano dall’alto, la sanzione non scatta. Stefano Cecconi della Cremeria Cecconi ad Arezzo è invece totalmente a favore, anzi non gli dispiacerebbe se tutti pagassero le piccole transazioni con la carta. "Ho un contratto con la mia banca per cui sotto ai venti euro non ho commissioni di alcun tipo. Per me non cambia nulla", spiega.

È crisi invece per il settore degli edicolanti che fino ad ora erano esentati da tale obbligo.

Alessandro Ceccherini, dell’edicola Asia in Piazza della Repubblica ad Arezzo è intento ad installare il lettore mobile Pos : "Sto impazzendo solo per istallarlo, ma devo metterlo anche io. Sono assolutamente contrario che venga applicato anche al nostro settore. Noi edicolanti abbiamo una fiscalità diversa e avere dei costi sulle nostre transazioni è impensabile. Su un giornale o rivista guadagniamo un dodici o tredici percento, con i costi di commissione il guadagno è ancora inferiore. Per fortuna abbiamo un’agevolazione rispetto agli altri che consiste in commissioni di minore impatto, ma per noi è una situazione difficile". La regola è scattata e da ieri le prime multe sono state fatte. Tutti devono necessariamente adeguarsi.