LAURA LUCENTE
Cronaca

Il Presepe Scomodo di Cortona: arte e riflessione sulla guerra alla Chiesa di Santa Maria

Don Ottorino e l'artista Massarutto presentano il Presepe Scomodo, un'opera che invita a riflettere sulla guerra e l'interiorità umana.

Don Ottorino e l'artista Massarutto presentano il Presepe Scomodo, un'opera che invita a riflettere sulla guerra e l'interiorità umana.

Don Ottorino e l'artista Massarutto presentano il Presepe Scomodo, un'opera che invita a riflettere sulla guerra e l'interiorità umana.

Un messaggio forte e controcorrente. È quello che, ancora una volta, parte con determinazione dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona. Come ogni Natale che si rispetti, infatti, Don Ottorino Cosimi e la sua comunità parrocchiale hanno voluto riproporre il "Presepe Scomodo" per trasformare questo momento di festa e gioia anche in un momento di riflessione sulla cruda attualità. E cosa, se non la guerra, può essere al centro delle preoccupazioni mondiali contemporanee.

Ad aver sposato questo progetto ci pensa, ormai da 4 anni, l’artista cortonese Antonio Massarutto che dona la sua arte al pubblico lanciando il suo messaggio anticonformista. Accanto al classico presepe sull’altare della monumentale chiesa cortonese, campeggia quest’anno la "scomodità" di una grande bestia. La sua scultura è un groviglio di elementi tratti dalla natura e che rappresentano il male, ma anche l’interiorità di ognuno di noi. "È per me sempre una grande responsabilità partecipare – conferma lo scultore Massarutto - e ringrazio Don Ottorino per avermi dato ancora una volta la possibilità di realizzare una scultura in un luogo sacro e in una chiesa dal punto di vista architettonico così importante. Uno degli obiettivi dell’arte è far pensare. È sempre coraggioso ospitare un artista che come me tende a ‘provocare. Abbiamo sempre questa immagine del Natale come di qualcosa di positivo, ma come artista ho la necessità di andare a smuovere la coscienza della gente. Quindi mi sono sentito di rappresentare la guerra come una bestia fantastica che ha le sembianze di un drago, di un animale mostruoso. Il drago deve essere sconfitto come era nei bestarium di un tempo, come per gli animali mitologici. Durante le funzioni religiose sarà una presenza scomoda e farà parlare le persone".

Ad andare ancora più nel profondo di questo concetto ci pensa il professor Iacopo Maccioni professore di letteratura di Lucignano e scrittore che venerdì alle ore 12 proprio nella chiesa del Calcinaio presenterà al pubblico il progetto creativo dell’artista. "C’è l’uomo rappresentato nel presepio con i suoi conflitti interiori continui", conferma Maccioni. "Da una parte la Natività e da una parte la bestia. La natività è dentro di noi, come dentro di noi è la bestia. Dobbiamo cercare un equilibrio. Lo possiamo trovare solamente, come ci dice Pietro, cercando di essere sobri, costantemente presenti a noi stessi e quindi capaci di cogliere gli elementi di forza che abbiamo dentro di noi, altrimenti tutto il male che stiamo creando non riusciremo mai a fermarlo".