Il primo gol di Maradona all’Arezzo. Pellicanò: "Un onore, 40 anni dopo"

Il 22 agosto del 1984 la prima partita ufficiale del Pibe de oro in Italia con il Cavallino avversario. Il numero uno e i ricordi di quella partita di Coppa Italia: "Un fenomeno con una classe incredibile".

Il primo gol di Maradona all’Arezzo. Pellicanò: "Un onore, 40 anni dopo"

Pino Pellicanò, 70 anni, vanta oltre 140 presenze in B più di 40 nel massimo campionato

di Matteo Marzotti

AREZZO

"Quella rete su punizione lo ricordo eccome. Presi gol dal calciatore più forte al mondo: Diego Armando Maradona, alla sua prima rete in Italia". Non ha dubbi Pino Pellicanò. L’ex numero uno con alle spalle una lunga carriera tra serie A e B - indossando le maglie di Fiorentina, Bari e Arezzo - apre il cassetto dei ricordi e racconta le emozioni vissute 40 anni fa, il 22 agosto del 1984. Il giorno in cui Maradona fece esultare per la prima volta lo stadio che oggi porta il suo nome, segnando il primo gol in Italia in una partita ufficiale.

Pellicanò cosa le viene in mente pensando a quella partita di Coppa Italia tra il suo Arezzo e il Napoli?

"L’atmosfera surreale - risponde subito l’ex numero uno - Sugli spalti quella sera c’erano almeno 70mila spettatori eppure mentre eravamo nel tunnel poco prima dell’ingresso in campo sembrava che lo stadio fosse deserto. Poi iniziammo a salire quegli scalini ed ecco che come i tifosi videro la testa di Maradona ci fu un boato allucinante. Da brividi".

L’Arezzo, squadra di serie B reduce da un ottimo quinto posto, sfidava il Napoli di Maradona. Come andò in campo?

"All’inizio io e i miei compagni siamo stati per così dire un po’ traballanti, abbiamo accusato forse quella atmosfera davvero calda. Poi piano piano ci siamo ripresi ma Maradona saltava chi voleva, come fossero birilli. Qualcuno urlava di andare al raddoppio su di lui, ma con quel baricentro basso e quelle doti tecniche faceva ciò che voleva".

Poi al 20’, sullo 0-0, l’arbitro assegnò un calcio di punizione in favore del Napoli dalla trequarti...

"Piazzai la barriera come sempre - racconta Pellicanò - ma lui disegnò una traiettoria imparabile. Credo che fin da quella partita Maradona abbia messo in mostra quello che è poi stato un suo marchio di fabbrica".

Cosa ha provato nel vedere la palla in rete?

"Mi sono arrabbiato tantissimo perchè pensavo che avrei e avremmo potuto fare di più e invece arrivò il primo gol di Maradona in Italia in una partita ufficiale. Poi con il tempo ho capito che avevo preso gol dal più forte di tutti. Era riuscito a mettere quel pallone a fil di palo facendolo prima passare accanto alla testa dell’ultimo uomo in barriera. Era impossibile prendere quel tiro. Come ho detto, con il tempo, Maradona ha fatto vedere che anche su punizione era il migliore. Io ho preso gol dal limite, ma con la Juventus riuscì a segnare a Tacconi addirittura su punizione a due all’interno dell’area di rigore".

Tra l’altro pochi giorni prima di quella partita di Coppa Italia l’Arezzo aveva affrontato già il Napoli, in amichevole.

"Era il 9 agosto, il Napoli era reduce dal ritiro precampionato sull’Amiata e ci affrontò in amichevole. Tenemmo botta fino alla fine del primo tempo, poi nella ripresa Maradona segnò una doppietta. Finì 3-2 per loro e già lì fece vedere grandi cose".

Era il più forte di tutti?

"Guardi, ho avuto la fortuna di giocare alla Fiorentina contro e con altri numeri dieci di qualità assoluta. Penso a De Sisti, oppure ad Antognoni e Baggio, il migliore tra gli italiani. Maradona era il più forte al mondo. Tra l’altro parlando poi con alcuni suoi compagni di squadra tutti mi hanno elogiato il suo spirito nello spogliatoio. Era forte ma sapeva anche unire il gruppo".

A distanza di anni ricorda con piacere quel gol.

"Anche se abbiamo perso però quella sfida in Coppa Italia a Napoli è una tappa della mia carriera che non posso dimenticare. Presi gol da un fenomeno".