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Il pugno e la denuncia: a breve il processo

AREZZO Un pugno in faccia per aver soccorso chi aveva bisogno. È solo un dei casi accaduto a un infermiere impegnato...

AREZZOUn pugno in faccia per aver soccorso chi aveva bisogno. È solo un dei casi accaduto a un infermiere impegnato in un servizio di emergenza. Caso finito in procura e procedimento aperto, con l’Ordine degli infermieri in campo per sostenere le spese legali del professionista aretino. Un caso che si aggiunge a una lista che si va allargando. I fatti risalgono al 29 maggio 2023 quando B.B., infermiere aretino dell’emergenza urgenza dell’Asl, venne aggredito durante il turno di lavoro, mentre stava soccorrendo per strada a Tegoleto un uomo che si era ferito ad una gamba. Proprio lui all’arrivo dell’ambulanza "Ha iniziato ad offendere me e gli altri due volontari; poi a minacciarci e infine ci ha aggredito" spiega l’infermiere. Prima ha tirato una bottiglia d’acqua, poi una scarpa e infine ha alzato le mani, scagliando un pugno contro l’infermiere, dritto sulla spalla, causandogli una contusione con una prognosi di cinque giorni. "Ho fatto denuncia perché quel che è successo non è imputabile a una patologia psicologica; fare querela è stato un atto anche simbolico: vietato essere indifferenti alla violenza, e quella verso i sanitari è sempre più sottaciuta", continua a raccontare. Ma dopo la querela, la pm Emanuela Greco aveva disposto l’archiviazione, data la "particolare tenuità del fatto". A quel punto l’infermiere, assistito dall’avvocato Stefano Buricchi, si era opposto. La vicenda era quindi finita sulla scrivania della gip che aveva accolto l’istanza della difesa. Secondo la giudice per le indagini preliminari Giulia Soldini il fatto andava perseguito per la "condotta aggressiva dell’uomo" e per "i suoi precedenti penali che denotano un atteggiamento non rispettoso dell’incolumità fisica altrui". La prima udienza a breve, è fissata il 15 gennaio.