FEDERICO
Cronaca

Il regalo di Natale per Simone

D’Ascoli Ci sono voluti oltre quattro anni di attesa per percorrere gli oltre 8mila chilometri di distanza tra Guangzhou e Cavriglia....

D’Ascoli

Ci sono voluti oltre quattro anni di attesa per percorrere gli oltre 8mila chilometri di distanza tra Guangzhou e Cavriglia. Simone Zangrillo potrà finalmente festeggiare il Natale con i suoi genitori adottivi dopo aver creduto che non ci fosse un futuro fuori dall’orfanotrofio cinese che lo ha ospitato fino a qualche settimana fa. Prima ci si era messo il Covid poi una serie di questioni burocratiche e diplomatiche che avevano fatto quasi perdere la speranza a Francesco Zangrillo e Monica Maffei che gli avevano preparato una cameretta rimasta vuota per 1700 interminabili giorni. La storia che La Nazione ha raccontato fin dal primo momento, quando eravamo tutti chiusi in casa per i tanti lockdown, ha avuto finalmente il lieto fine. Il valore delle adozioni è inestimabile perché garantisce ai bambini in stato di abbandono di vedersi garantito il fondamentale diritto a crescere in una famiglia. C’è la fatica perché l’adozione è un’avventura comunque molto impegnativa, in questo caso ancor di più. La storia di Simone è la testimonianza della volontà e della capacità di una comunità di farsi carico della vita dei piccoli più vulnerabili, dando una risposta sociale ai loro bisogni. Le famiglie adottive multietniche sono la dimostrazione lampante di come sia possibile ed efficace l’accoglienza anche di chi è completamente diverso da noi, per luogo di nascita, per lingua parlata, per colore della pelle. Di come le differenze non siano un limite nella costruzione di relazioni significative ma anzi siano una ricchezza. E di come l’accoglienza renda felice non solo chi viene accolto ma anche chi accoglie e tutta la comunità. Intanto il regalo più bello per Natale è l’arrivo a Cavriglia di Simone Zangrillo. Tanti auguri.