SANSEPOLCRO
Sono trascorsi 75 anni esatti dal terribile terremoto che il 13 giugno 1948 intorno alle 8 (era una domenica mattina), colpì Sansepolcro. Una scossa vicina al IX grado della scala Mercalli che durò otto interminabili secondi, poi lo sciame sismico andò avanti per tutta la settimana, con movimenti tellurici di intensità inferiore, ma oramai la paura aveva preso il sopravvento fra i biturgensi, che si erano riversati nelle strade. Vi fu anche una vittima, una giovane maestra appena diplomata che venne colpita da un pezzo di pietra nel chiostro di San Francesco. Il 90% delle abitazioni risultò inabitabile e si provvide a organizzare in fretta gli aiuti e l’accampamento della gente.
Anche grazie al supporto del ministro Amintore Fanfani, presente in quei giorni a Sansepolcro perché colpito da un grave lutto familiare, che con il sindaco, il Prefetto e il Questore di Arezzo, guidava le operazioni di soccorso. Di lì a poco, si mosse anche l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, che venne dopo pochi giorni sul posto, accolto dall’allora sindaco Mario Baragli. "I danni sono veramente gravi – stava scritto sull’articolo del periodico Il Tempo – e a chi entra oggi in Sansepolcro non è concesso di vederli perché le pareti esterne degli edifici hanno retto alle scosse. Ma gli interni sono più o meno tutti danneggiati. Così la città ha bisogno di urgenti aiuti, perché ora la stagione è buona ma poi verrà l’autunno con le piogge e l’inverno con le nevi. Il Pier della Francesca è salvo, un po’ toccato il Leon Battista Alberti".