Una pianta di rosa e una targa con nome e cognome per ciascuna delle vittime dell’eccidio nazi fascista del 29 giugno 1944 perpetrato nella frazione di San Pancrazio di Bucine. Il "Roseto della Memoria" creato 40 anni fa dall’amministrazione comunale e inserito nel complesso che comprende museo e archivio digitale della Memoria, Sacrario, Centro Interculturale Don Giuseppe Torelli e il Parco con la scultura "Il faro" di Firenze Poggi è stato sottoposto a lavori di ripristino terminati la settimana scorsa. Un progetto realizzato grazie al contributo finanziario decisivo di Coingas Spa, come ha ricordato il sindaco Paolo Nannini, mettendo in evidenza l’importanza di trasmettere il ricordo specialmente alle nuove generazioni.
"Nella programmazione e nella successiva realizzazione dell’intervento – ha proseguito il primo cittadino del capoluogo della Valdambra - sono state coinvolte la popolazione del paese e l’Associazione "Luoghi della Memoria" in un lavoro sinergico con più settori e servizi del municipio: l’ufficio Cultura che ha predisposto il progetto e presentato la candidatura a Coingas SpA e l’ufficio Patrimonio e Manutenzioni. Questi ultimi si sono occupati della piantumazione di nuovi 135 rosai di colore bianco, della sistemazione del terreno e di un impianto di irrigazione. Costruita inoltre una nuova palizzata in legno che sostituisce quella esistente ormai deteriorata e si è provveduto a ripulire, lucidare e ricollocare tutte le targhette con le generalità dei caduti nelle stragi".
Nella prossima primavera è prevista l’inaugurazione ufficiale dell’opera di restauro e la data è stata scelta non a caso perché in quel periodo sarà possibile ammirare la fioritura delle rose bianche. "La riqualificazione – ha concluso Nannini - contribuirà a valorizzare il percorso museale della Memoria del borgo per renderlo più fruibile ai cittadini e ai turisti e per lo svolgimento delle attività culturali".