AREZZO
Cronaca

Il silenzio e l’apoteosi. La strana notte ultrà. Tra la contestazione e la voglia di far festa

Una ventina di minuti senza cori per protestare contro la limitazione alle trasfete mentre si fanno sentire solo i tifosi arrivati dall’Umbria Poi la curva si scalda quando l’Arezzo va in vantaggio e canta fino alla fine.

Il silenzio e l’apoteosi. La strana notte ultrà. Tra la contestazione e la voglia di far festa

di Andrea Lorentini

Era la partita più sentita dell’anno in campo e fuori, ma l’atmosfera sugli spalti -Perugia ha, in parte, risentito delle polemiche sulle restrizioni messe in atto dagli organi di pubblica sicurezza che hanno annacquato l’essenza e lo spirito di una serata molto attesa.

La curva nord non mostrava, infatti, il tutto esaurito: appena 200 i tifosi perugini nel settore ospiti. Come noto i gruppi organizzati del tifo biancorosso hanno disertato la trasferta in segno di protesta contro le restrizioni che consentivano l’acquisto dei tagliandi solo a coloro titolari di tessera del tifoso e in possesso di un titolo di viaggio in autobus appositamente organizzati per la trasferta.

Non è mancata la protesta anche della Minghelli con i gruppi della sud che nei primi 20 minuti sono rimasti in silenzio ed hanno esposto alcuni striscioni con scritto "Il nostro silenzio"; "Il nostro dissenso"; "Trasferte libere". Solidarietà ultras nonostante la rivalità.

Atmosfera ovattata all’ingresso in campo della squadra: nessun coreografia, nessun coro. Solo fischi quando i tifosi del Perugia sono entrati nel settore ospiti.

I primi minuti si è giocato in un clima quasi surreale.

A scaldare gli animi il mancato rigore su Pattarello, al 9’. Tutto lo stadio ha lanciato strali contro il signor Calzavara. Pochi minuti dopo altro episodio dubbio con un tocco di mano nell’area umbra.

Da metà del primo tempo ecco che iniziano a sventolare le bandiere e la sud inizia a cantare come aver stappato un tappo di spumante. Da li in avanti è la solita "Minghelli" che trascina gli amaranto.

L’esplosione al vantaggio di Risaliti, altro sussulto quando Lisi viene espulso.

Nella ripresa il secondo rosso del Perugia allenta la tensione, al raddoppio di Gucci è festa grande e scatta il coro "chi non salta è perugino" per una vittoria che mancava da 15 anni. Erano poco più di cinquemila nella notte del comunale con lo stadio che, nonostante tutto, ha mostrato un colpo d’occhio di quelli da calcio vero. Intanto il derby è stata l’ultima partita del 2023 dell’ con i tifosi amaranto.

Sabato prossimo, infatti, contro il Sestri Levante si giocherà sul neutro di Vercelli, a porte chiuse.

La decisione è stata comunicata nel tardo pomeriggio di ieri dalla Lega Pro.

Sul fronte dell’ordine pubblico non si sono registrati episodi di disordine o momenti di tensione.

Per il derby erano state predisposte alcuni misure particolari: la tradizionale disciplina della circolazione della sosta intorno allo stadio e nelle strade limitrofe era stato anticipata alle 17.

A questo si era aggiunta l’ordinanza del sindaco per la pubblica incolumità e la sicurezza urbana con il divieto di somministrazione per asporto e la vendita di bevande alcoliche e di alimenti in recipienti di vetro e lattine ai titolari degli esercizi di somministrazione e commerciali in un raggio di 500 metri dallo stadio.