
di Erika Pontini
Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli parlerà al processo Coingas ma non si sottoporrà a interrogatorio. "Siamo orientati per dichiarazioni spontanee ma aspettiamo di sentire i testimoni dell’accusa privata per sciogliere la riserva", sottolinea il suo avvocato, Luca Fanfani al presidente del collegio Ada Grignani che da ieri ha lasciato la guida del dibattimento più spinoso dell’anno per entrare in maternità. Il timone sarà preso, almeno al momento, da Filippo Ruggiero, perché tabellarmente è chiamato a sostituire Grignani.
Stessa strada delle dichiarazioni spontaee che sembra voglia percorrere Francesco Macrì, ex presidente di Estra che prima ha dinanzi un altro appuntamento importante: l’udienza al Tar per l’inconferibilità del suo mandato decretata da Anac (anche se la decisione potrà arrivare anche a settembre).
Chi invece è pronto a sottoporsi alle domande di procura (nella foto in alto il pm Pistolesi), parti civili e difese è l’assessore Alberto Merelli, difeso dall’avvocato Luca Berbeglia. E’ l’unico imputato che sin dall’inizio del dibattimento – nel giorno dell’ammissione delle prove – aveva detto sì all’esame e sta mantenendo inalterata la promessa. Anche Mara Cacioli, l’ex dipendente di Coingas all’epoca di Sergio Staderini vuole rispondere all’esame. E’ lei la donna delle continue frizioni con lo studio Olivetti Rason, come emerge dalle intercettazioni. Il legale fiorentino assistito dall’avvocato Nino Davirro non ha deciso ma non sembra orientato all’interrogatorio.
Franco Scortecci, attuale numero uno della Partecipata, lascia aperta una finestra ma è "più che probabile", spiega il suo legale in aula. "Sicuramente no" per l’avvocato del comune Stefano Pasquini, assistito dall’avvocato Brilli mentre Marco Cocci vorrebbe parlare. "Vedremo se passa la linea della difesa o dell’assistito" scherza il suo legale, Del Corto.
L’udienza di ieri era dedicata ai testimoni dei comuni che si sono costituiti ma quasi tutti hanno dato forfait. Non è venuto il professor Vincenzo Donativi, uno testimone citato da 14 comuni rappresentati dagli avvocati Scarabicchi e La Ferla. E nemmeno quelli citati dal comune di Cortona tramite l’avvocato Raffaele Giorgetti. Non si è presentato l’attuale Ad di Estra, Alessandro Piazzi e nemmeno Giacomo Chierici di Aisa (impegnato in assemblea). Assenti Nicola Formichella, direttore marketing delle Camere di commercio italiane e gli avvocati Donata Pasquini (avrebbe dovuto raccontare la riunione del luglio del 2016 a Palazzo Cavallo quando il sindaco avanzò la proposta di Macrì alla presidenza di Estra) e Ilaria Borgioli dello studio Rason sui rapporti con Merelli.
E’ stato invece sentito il commercialista Francesco Arzilli. Il professionista di Grosseto che venne incaricato da Coingas (Staderini) di stimare Gestione ambientale nell’ambito del progetto di fusione per evitare la tagliola della legge Madia.
Arzilli ha spiegato di aver conosciuto Staderini tramite il commercialista Marco Cocci e di aver lavorato su bozze già fatte arrivando alla conclusione di 200mila euro della stima del capitale economico quando il professionista che se ne occupò per Gestione ambientale) aveva indicato la cifra di 400 mila euro.
Ad Arzilli vennero liquidati 20mila euro che dovevano servire come parcella per una perizia giurata se l’operazione fosse andata in porto. Parcella che fu rimborsata – su richiesta di Cocci – dal commercialista che poi venne saldato con 4mila euro. Rispondendo a una domanda del giudice a latere Arzilli ha spiegato che le due perizie "vennero fatte sulla base di dati diversi di budget ma utilizzando lo stesso meccanismo di valutazione". Si torna in aula il prossimo 21 giugno per la nuova calendarizzazione del processo. In quella data non saranno sentiti testimoni, il neo presidente farà una scaletta delle udienza per sentire testi delle parti civili, l’esame degli imputati (le dichiarazioni spontanee sono sempre consentite) e poi i testi delle difese. Alcuni erano in comune con l’accusa.