Il summit del gioiello italiano raddoppia e punta sui giovani. L’evento che dal Covid in poi ha sostituito la fiera autunnale non sarà solo su un giorno ma su due, dedicando il finale a una riflessione sulla mancanza di ricambio generazionale che riguarda il mondo orafo. All’auditorium di Arezzo Fiere la società Italian Exhibition Group che riunisce le fiere di Rimini e Vicenza: "rinnova l’impegno per lo sviluppo del Made in Italy e la competitività del sistema gioiello Italia".
Il summit tornerà dunque giovedì 5 dicembre con il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane: al centro un confronto tra i protagonisti nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto. Sponsor dell’incontro sarà Bper Banca. Il 6 dicembre (con iscrizione su www.smartfutureacademy.it/iscrizione-istituti-scolastici-attiva/) prenderà il via il nuovo evento dedicato all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy. Nell’auditorium speaker d’eccezione racconteranno ai ragazzi la propria esperienza umana e professionale con la loro storia, i loro errori e i loro consigli. I ragazzi possono interagire tramite Instagram. Nel padiglione 7 ci saranno i workshop: attività di orientamento dove si realizza l’incontro tra giovani, aziende ed enti di formazione. La partecipazione all’evento è gratuita, previa iscrizione.
Nel frattempo, le quotazioni dell’oro continuano a salire. È oramai qualche mese che i riflettori si sono progressivamente accesi sull’andamento del prezzo dell’oro, in continua ascesa. Partiamo da due numeri. Da un lato, in un anno il prezzo di una oncia d’oro sui mercati internazionali è passato da 1.947 dollari a 2.715 dollari, con un guadagno di quasi il 40 per cento. Nella scorsa primavera, quando l’esuberanza dell’oro ha avuto un primo picco di attenzione, e il suo valore era a 2.374 dollari, taluno prevedeva in un futuro non lontano il traguardo dei 4 mila dollari.
Inoltre, l’andamento del prezzo è stato finora tendenzialmente lineare, nonostante le condizioni e le prospettive macroeconomiche si siano modificate, pensando soprattutto all’andamento dell’inflazione e a quello della politica monetaria della Fed. L’oro è un bene fisico, che può avere un utilizzo diverso da quello di esser moneta, per cui il suo prezzo sarà sempre positivo; inoltre, la sua quantità è relativamente scarsa.
Di riflesso, se l’oro è moneta, diventa l’unità di conto in cui si esprimono i prezzi degli altri beni. Per cui, ogni qualvolta c’è una crescita della domanda di beni e servizi, c’è un parallelo aumento della domanda di moneta, quindi di oro e del suo prezzo, che automaticamente frena la salita degli altri prezzi.