di Luca Amodio
Self service degli autolavaggi scassinati, uno dietro l’altro: ormai sono più di una ventina. Succede da inizio estate, in un vasto territorio che abbraccia le province di Siena, Grosseto, Perugia mae soprattutto Arezzo dove gli episodi sono almeno una decina. I casi si contano a Monte San Savino, in Valdarno e anche in città. Spesso, dopo il primo colpo andato a segno, i soliti ignoti fanno il bis o addirittura il tris. E l’autore sembrerebbe sempre lo stesso. "In un pomeriggio di luglio questo signore ha fatto visita al mio distributore - spiega Araldo Baldi, titolare di un distributore a Cavriglia - ha chiesto a due persone se ci fosse il gestore e poi, brandendo un piede di porco, ha minacciato loro di andarsene".
Rimasto solo ha iniziato a scassinare la macchina che converte i soldi in gettoni. Difficile quantificare l’importo, di certo non un ingente bottino: al massimo qualche centinaio di euro. Almeno di un migliaio quanto invece Araldo ha dovuto sborsare di tasca proprio per rimettere in funzione il distributore. Tutto come prima? Niente affatto.
Dopo un paio di settimane ecco la doppietta con le stesse modalità: stavolta di notte. "Se n’è accorto un cliente domenica mattina, mi ha chiamato per avvisarmi che l’accettatore delle banconote era aperto e c’erano alcune monetine per terra", raccolta Araldo. E poi - purtroppo - non c’è due senza tre. "Anche due giorni fa è tornato, abbiamo visto i segni di effrazione, ma stavolta con il fabbro avevamo messo tubi di acciaio per evitare lo scasso: ci siamo salvati", prosegue. Gli addetti ai lavori sono convinti: dietro c’è una persona sola.
"Lo confermano le immagini di videosorveglianza dei distributori che hanno ripreso sia il numero di targa che il volto dell’uomo: , è stato anche individuato e denunciato dai carabinieri ma per la giustizia continua ad essere libero", spiega Massimo Capuccini, titolare dell’Urania Lavaggi. Arriva a fare razzia, soprattutto di notte,con i ferri del mestiere: con l’arnese apre i self service e saccheggia i contanti, a volte solo monetine. Un bottino misero ma un danno enorme per i gestori. "Per ripararle occorre anche qualche migliaio di euro e almeno 4 o 5 giorni per rimetterle in funzione", ci dice Capuccini e alcune assicurazioni fanno la disdetta dopo il primo episodio, preoccupate di una reiterazione del furto.
"I concessionari sono esasperati : c’è chi la notte lascia lo sportello aperto, preferendo farsi rubare l’incasso senza il rischio di danni", chiosa Capuccini che ha anche fatto un appello su facebook per denunciare la situazione. Sotto al post molti colleghi hanno raccontato l’accaduto. Tra di loro anche Araldo: "agisce indisturbato: va fermato, ci sta rovinando".