ANGHIARI
Cronaca

Il tuffo e l’angoscia Si cerca il pescatore sparito nel laghetto Dramma vicino al Tevere

Il dramma in una golena del fiume a Viaio di Anghiari: l’allarme dato dall’amico che era insieme a lui. Il lavoro no-stop dei sommozzatori.

Il tuffo e l’angoscia Si cerca il pescatore sparito nel laghetto Dramma vicino al Tevere

di Claudio Roselli

Si è tuffato e non è più riemerso: la persona che faceva il bagno con lui se n’è accorta subito, ma oramai le acque del lago lo avevano inghiottito e a nulla sono servite le ore di ricerca per riesumare il corpo. Il disperso si chiama Ilie Daniel Botos: romeno di origine, avrebbe compiuto 45 anni il prossimo 16 ottobre; viveva a Palazzo del Pero con la moglie e due figli minorenni e di professione era imprenditore edile. Pochissime la possibilità di ritrovarlo vivo.

Il dramma si è consumato nel più grande degli specchi d’acqua (lunghezza di almeno 500 metri e larghezza di quasi 200, ma con sagoma irregolare) formatisi sulla golena del Tevere in una ex cava a due passi da Viaio, frazione di Anghiari.

Botos era in compagnia di alcuni connazionali che ieri, di prima mattina, si erano recati sul posto per trascorrere qualche ora di relax con la passione per la pesca.

Poco dopo le 10, quasi sicuramente a causa del gran caldo, Botos e uno degli amici del gruppo hanno sentito il bisogno di rinfrescarsi, anche se da sempre la balneazione è rigorosamente vietata. Hanno lasciato i vestiti a riva, rimanendo in costume e, stando a quanto raccontato ai carabinieri di Anghiari (ma vi sono versioni da appurare), i due avrebbero raggiunto l’altra sponda nuotando sul lato corto per poi tornare nel punto dal quale erano entrati in acqua.

Sarebbe stato proprio il secondo tuffo a rivelarsi fatale: l’uomo non è stato più visto e immediatamente è scattato l’allarme; i primi ad arrivare sul posto sono stati i mezzi del 118, i carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro con la squadra di terra e verso le 12, su allerta dei vigili del fuoco, sono giunti anche i sommozzatori di Cecina e Firenze, oltre all’elicottero Drago. Da quel momento il lago è stato perlustrato in lungo e in largo, ma del quarantenne nessuna traccia. Si va avanti con le ricerche a oltranza che potrebbero riguardare anche il Tevere.

Straziante, nel pomeriggio, l’immagine della moglie che piangeva in preda alla disperazione, accanto alle persone che erano in compagnia di un marito la cui esistenza era già stata segnata da un crudele destino.