Diocesi punto e a capo. Il vescovo Andrea Migliavacca concentra in meno di mezz’ora i giorni caldi della chiesa aretina. E volta pagina su questioni che dal suo arrivo sono al centro della sua agenda. Come l’organizzazione di tutta la vita pastorale.
Il giorno della Madonna del Conforto entrerà nei dettagli, forse anche con le nuove nomine in vista. Non di parroci ("Su questo abbiamo già fatto tanto"), ma anche oltre. C’e in vista un complessivo ridisegno della diocesi. Saranno rivisti i confini delle zone pastorali e dei vicariati, per rendere più snella la pastorale e insieme adeguarla a carenze oggettive. Un processo graduale ma che scatterà dalle prossime settimane.
I sacerdoti sono pochi e la copertura delle parrocchie sempre più complessa. In testa ci sarà un aumento delle unità pastorali: si rafforza un’esperienza che era partita con Riccardo Fontana, assegna a più sacerdoti la competenza di territori ampi. Sacerdoti che per ora restano dove sono. E il sindaco di Badia Tedalda che fa la raccolta firme per nominare parroco il vice? "Diciamo che è una scelta simpatica e folkloristica" è la risposta col sorriso.
E in ballo c’è anche una diversa articolazione dell’intera curia. Migliavacca rimanda i particolari, ma non sarà solo un piccolo lifting. Una rete che tenga conto delle nuove domande che arrivano dal territorio e dai fedeli, probabilmente con qualche schematismo in meno e qualche novità in più. E che non a caso il vescovo affiderà ad una donna: perché sulla linea indicata dal Papa cresce la componente femminile nelle cariche organizzative.
L’ultimo esempio è quello di suor Annalisa Bini, nominata moderator curiae. In pratica è lei a sovraintendere alla gestione e all’orientamento di tutta la curia. In un quadro che metterà al centro come non mai i laici.
"La nuova chiesa non può e non deve prescindere dai laici" aggiunge con convinzione. Innovazioni che seguono a quelle già partite. Come il consiglio pastorale giovanile. Come le serate con gli aperitivi in piazza, non solo ad Arezzo ma anche a Cortona, Bibbiena e Sansepolcro. Come le lectio che il Vescovo guida nei vari angoli del territorio. Come la scelta di aprire stabilmente e a orario continuato la chiesa di San Michele: proprio sul Corso, nel cuore del passeggio, radici camaldolesi, sta diventando un punto di riferimento per la preghiera individuale, finestra su quei "ritiri"" in pausa pranzo che stanno prendendo piede.
Come un Giubileo che moltiplica le "porte sante", fino al carcere, all’ospedale San Donato, a Rondine. E prepara i grandi eventi. Il Giubileo degli adolescenti, già 350 prenotati (e una trentina in lista di attesa), quello delle famiglie a giugno, quello dei giovani di luglio: almeno 1500 le persone annunciate che hanno aderito e ancora l’estate è lontana, più o meno quanto gli attuali 3 gradi di temperatura dal solleone.
Intanto oggi Migliavacca concentra in poche ore tre appuntamenti non banali. Il convegno sul Codice di Camaldoli, possibile inizio per una riflessione politica che da Camaldoli riparta, proprio come 80 anni fa. Poi una professione religiosa a Lucignano, eventi sempre più rari davanti alla crisi delle vocazioni. E in serata l’inaugurazione di un nuovo cinema a Levane: è il recupero di quello che un tempo c’era e che ora prova a rimettersi in gioco. Nei giorni scorsi è stato anche nominato nuovo assistente spirituale di tutti gli scout della regione, un incarico partito direttamente dall’ultima riunione della Conferenza Episcopale Toscana. Un fazzolettone al collo di un anno già movimentato.