Arezzo, 24 marzo 2020 - Il virus continua ad uccidere. Due le vittime del giorno. La prima in Valtiberina, in quel focolaio ormai pesante di Badia Tedalda. La seconda di 86 anni, cardiopatico, ricoverato in terapia intensiva,non si conosce ancora il comune diresidenza.
Certo la fascia critica è quella che sormonta la Valtiberina e che si è ritrovata suo malgrado nell'occhio del ciclone.
E' morta un'altra donna, una signora di 87 anni molto legata al paese e imparentata con il medico condotto, la cui malattia era emersa nei giorni scorsi insieme a quella del vicesindaco e di una volontaruia della misericordia.
Era stata colpita dal virus nei giorni scorsi, come tanti altri abitanti del paese. E viste le condizioni precarie era stato disposto anche il ricovero in ospedale. Ma il suo fisioc non ha retto all'aggravarsi della malattia.
Una malattia che da Ponte Presale, lì si sono verificati i primi casi, si è estesa non a macchia d'olio ma quasi nel centro vicino, pur essendo Ponte Presale nel comune di Sestino. La fonte arriva dal nord, dei contatti nell'area che poi sarebbe diventata zona rossa, e che la rete di un paese ha poi allargato su tante case e famiglie.
Dal sindaco Alberto Santucci su Facebook "le condoglianze alle figlie, ai generi e ai parenti tutti"
Intanto la giornata comincia ad allungare la lista dei casi: due nuovi a Cortona, dopo qualche momento di tregua in Valdichiana.I casi cortonesi arrivano a sette, e ci sono alcune persone, in particolare legate alla vicenda di Camucia, che sono in carica all'Umbria, essendo residenti a Perugia