REDAZIONE AREZZO

Il virus uccide Vittorio Gregotti: ha disegnato la trasformazione di Arezzo

Aveva 92 anni ed era ricoverato per una polmonite. Ha firmato il piano regolatore generale del 1984 e l'ospedale unico del Valdarno

Vittorio Gregotti

Arezzo, 15 marzo 2020 - È morto questa mattina a Milano l'architetto Vittorio Gregotti. Aveva 92 anni ed era ricoverato per una polmonite: era risultato positivo al coronavirus. Lo ha scritto in un post Stefano Boeri, presidente della Triennale che ha commentato: «Se ne va, in queste ore cupe un maestro dell'architettura internazionale».

Gregotti, una figura di livello mondiale, ha disegnato e firmato la trasformazione di Arezzo insieme ad Augusto Cagnardi: suo era stato infatti il piano regolatore del 1984.Suo anche il progetto dell'ospedale unico del Valdarno, quello della Gruccia:all'interno di un'attività infinita, che ha messo la penna e l'impronta in Italia e all'estero.

Il suo piano regolatore per il capoluogo era poi stato adottato nel 1987: individuava nel riequilibrio delle periferie urbane cresciute nel dopoguerra, nel recupero del centro antico, nella riqualificazione guidata attraverso una serie di grandi progetti pubblici le tappe da percorrere in vista del terzo millennio.

Tra le novità che Gregotti aveva introdotto nel suo disegno anche temi ancora di stretta attualità: esempi? La Porta Nord, la cerniera, la riqualificazione della tangenziale, il sistema dei grandi parchi territoriali, il rafforzamento degli insediamenti lineari della Chiana.

Eera nato a Novara nel 1927. Dopo la laurea in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano, dal 1953 al 1968 svolse la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Nel 1974 fondò la Gregotti Associati di cui era presidente. Ha insegnato nelle Facoltà di Architettura di Milano e Palermo.

Nel corso della sua attività accademica è stato anche 'visiting professor' alle Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge (U.K.) e all'M.I.T. di Cambridge (Mass.).

Tra i suoi numerosi interventi si contano, per esempio la risistemazione di Potsdamer Platz a Berlino, i progetti del Teatro degli Arcimboldi a Milano, del Gran Teatro Nazionale di Pechino e della Chiesa di san Massimiliano Kolbe, a Bergamo. Su Facebook è stata aperta una pagina pubblica in suo ricordo