
di Mario Corsi
E’ una vittoria che parte da lontano quella del Montevarchi Calcio, fresco vincitore del campionato di serie D. E come spesso avviene in questi casi, la storia della principale società sportiva della città si intreccia con quella dell’imprenditoria locale. Non è un caso, infatti, che la vecchia Aquila sia tornata a volare grazie a personaggi del posto, che nel lontano 2011, dopo il fallimento della vecchia società, decisero di far rinascere un simbolo di Montevarchi.
Era il novembre del 2011, più di dieci anni fa e a ricordare quei momenti il sindaco di allora, Francesco Maria Grasso. "Il fallimento fu un colpo durissimo per tutti – ricorda - Ma non ci perdemmo d’animo. In quei giorni nel mio ufficio arrivarono proposte di acquisto da fuori. Anche un signore del Lazio si presentò in comune. Ma io, per prima cosa, lanciai un appello all’imprenditoria cittadina, che rispose presente".
Ci fu anche un incontro in piazza con i tifosi e poi l’assemblea alla Bartolea. Furono 25 i personaggi del mondo economico cittadino che risposero presente e decisero, con un versamento iniziale di 3.000 euro ciascuno, di far rinascere il calcio a Montevarchi, grazie all’accordo successivo con l’allora Audax.
Tra loro ricordiamo Morfeo Papini, Lorenzo Parigi, Benito Di Mella, Lido Pasquini, Pietro Giuntini, Alessandro Tarchi, Stefano Bartolozzi, Mauro Vannelli, Luciano Morbidelli, tanto per citare dei nomi, alcuni dei quali, purtroppo, non ci sono più.
Ma parteciparono alla nuova avventura anche imprenditori che tutt’oggi sono in dirigenza e che sono stati i protagonisti principali della scalata in serie C. Gherardo Iannelli, Ferdinando Neri, Andrea Romei, Lisandro Losi, Walter Romei e Aldo Currò.
Dettero un contributo importante anche Stefano Brocci, attuale dirigente e Angelo Livi, presidente del Montevarchi degli ultimi anni.
"Debbo dire, poi, che il bellissimo gesto del compianto Vittorio Firli segnò la rinascita definitiva del calcio rossoblù- aggiunge Grasso - Se oggi, infatti, la città ha una squadra con il nome e il marchio storico Aquila 1902 lo si deve soltanto a lui".
L’11 novembre 2011, durante l’assemblea pubblica convocata dal sindaco per studiare gli scenari futuri, Firli prese la parola. "Probabilmente sono il più vecchio in sala, ho visto il Montevarchi quando giocava in sette perché di più non ci si entrava in campo. Nella storia – disse - ci siamo sempre rialzati dopo le difficoltà, ma non eravamo mai arrivati a questo punto. C’è bisogno di tirarsi su le maniche per far volare di nuovo l’Aquila".
Annunciò poi di voler donare alla città il marchio storico da lui custodito. E’ così fu. Vittorio, scomparso il 21 maggio 2015, è stato quindi uno dei simboli della rinascita del calcio montevarchino, insieme agli imprenditori di ieri e di oggi, che hanno riportato questa gloriosa società nel calcio professionistico dopo 15 anni.
Il "vecchio" Brilli Peri tornerà quindi ad ospitare club anche dal passato prestigioso come Modena e Reggiana. Ma non potrà farlo prima di novembre, a causa dei lavori di ristrutturazione annunciati dalla sindaca Silvia Chiassai Martini e che saranno portati avanti con un importante investimento economico. Proprio ieri la società di via Gramsci ha annunciato che le prime gare di campionato si disputeranno allo stadio Mannucci di Pontedera.