
"Il vostro attaccamento è unico". Il cardinale Delpini ci scherza su:: "La Madunina sarà invidiosa"
Le porte della cattedrale si sono aperte alle prime luci del mattino e i primi aretini hanno iniziato a sfilare sotto l’immagine sacra della Madonna del Conforto nel 228esimo anniversario del miracolo, quando l’effige iniziò a risplendere nella cantina di Porta San Clemente, interrompendo le scosse di terromoto che nei giorni precedenti avevano colpito la città. Una processione ininterrotta di migliaia di fedeli che fino a tarda notte hanno affollato il Duomo. Complice anche un sole primaverile che ha invogliato a raggiungere a piedi la cattedrale, mettendosi in fila per un passaggio nella cappella dove è conservata l’immagine sacra. C’è chi si confessa, chi mette una candela e si ferma per una preghiera, in attesa delle celebrazioni liturgiche.
Al mattino, quella delle 10.30, è stata presieduta da monsignor Mario Delpini, arcivescovo metropolita di Milano, ed ha visto il ritorno ad Arezzo del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve.
"Quando tornerò a Milano - ha detto monsignor Delpini durante la celebrazione - dovrò andare dalla Madunina e dirle con quanta devozione e quanto fervore gli aretini accorrono per rendere omaggio alla Madonna del Conforto. Magari sarà un po’ invidiosa, però immagino che tra madonne si possano anche intendere. Una protegge Milano dell’alto e l’altra Arezzo, e a loro ci rivolgiamo con fede e gioia". Ma nell’omelia, e nel breve incontro con la stampa l’attenzione si è spostata anche sull’attualità, sul tema della pace e della "preghiera di chi più soffre e di chi invoca il dono della pace per tutta la terra e soprattutto per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele" come ha detto il vescovo Migliavacca.
Terminata la messa ecco proseguire incessante il pellegrinaggio degli aretini. C’è chi nell’attesa si ferma fuori alle bancarelle tra piazza della Libertà e via Ricasoli, chi invece preferisce mettersi in fila per cercare un posto a sedere, soprattutto coloro che partecipano alla messa celebrata dal vescovo Migliavacca nel pomeriggio. "Ho visto fin dal mattino mettersi in fila tante famiglie, tanti bambini, anziani - ha detto il vescovo Migliavacca - c’è chi è in piena salute e chi è segnato dalla malattia. Tutti si sono messi in cammino per andare davanti alla Madonna e affidare a lei la propria vita".
Matteo Marzotti