LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Il voto riparte dai "campi piccoli". Accordi a picco negli schieramenti e il centro è sempre in cerca d’autore

Nel centrodestra i civici fanno da soli e portano in consiglio una corazzata, briciole agli (ex) alleati. Nel fronte opposto pesa la sconfitta della ritrovata unità. Gli effetti su regionali e battaglia per Arezzo.

Il voto riparte dai "campi piccoli". Accordi a picco negli schieramenti e il centro è sempre in cerca d’autore

Il voto riparte dai "campi piccoli". Accordi a picco negli schieramenti e il centro è sempre in cerca d’autore

L’impresa è riuscita. Il voto nello specchio dei due candidati sindaci consegna un’immagine speculare anche se opposta. E ne proietta gli effetti nel campo già aperto delle regionali e in quello che sta per aprirsi, della battaglia per Arezzo. Già, perchè lo snodo di Cortona, segna una linea di confine tra il prima e il dopo, in entrambi gli schieramenti. Con l’eterno dilemma di un centro in cerca di autore, che ora diventa un pezzo troppo importante per aprire il campo delle alleanze,a cominciare da Italia Viva e Azione. Centrodestra e centrosinistra dovranno farci i conti.

L’impresa nel centrosinistra. Dalle urne esce a pezzi il campo largo che proprio qui ha sperimentato la formula schleiniana mutuata dalla leader provinciale Croci. Andrea Vignini ne è stato l’interprete, coraggioso, il Pd ha fatto la sua parte superando resistenze interne iniziali, ma a mancare è stato sopratutto il contributo dei 5Stelle, fermi al 2%. Sarà uno schema destinato ad andare avanti, come continuano ad auspicare i vertici dem e pentastellati, oppure l’inciampo di Cortona peserà sui futuri assetti dello schieramento allargato? E come si innesta l’effetto Cortona nel percorso verso la scalata a Palazzo Cavallo?

Nel fronte opposto, con la vittoria del sindaco "ribelle" avanza lo schema di un fronte a trazione civica, nonostante la crescita anche in provincia dei partiti del centrodestra sancita dal voto europeo, in particolare nelle file di Fratelli d’Italia.

L’impresa di Meoni. Racconta la parabola ascendente di un sindaco che cinque anni fa aveva in tasca la tessera della Lega e oggi guida il fronte civico. I partiti non lo hanno confermato, "investendo" su Nicola Carini, inchiodato però al 13%.

Il gran sorpasso di Meoni con al seguito solo due liste civiche, ridisegna il quadro non solo cortonese. Perchè i no al Meoni bis hanno il sigillo dei segretari provinciali della coalizione che ora si ritrovano con "l’avversario" di nuovo sindaco e una presenza ridimensionata in consiglio comunale, a fronte di 10 consiglieri di Futuro per Cortona. Una corazzata Potemkin, per dirla con un must del cinema d’antan, che consentirà - al netto di colpi di scena in politica sempre dietro l’angolo - una navigazione tranquilla alla maggioranza meoniana. La proiezione sulle regionali conferma la necessità di un campo largho pure nel centrodestra per conquistare la Toscana. L’altra metà del cielo è il ressemblement civico coi sette moschettieri dei capoluoghi di provincia tra i quali Alessandro Ghinelli, a rivendicare il valore aggiunto dei loro governi. Non portatori d’acqua, bensì co-protagonisti della sfida per Firenze. Matrimonio in vista? La via sembra tracciata e la vittoria di Meoni a Cortona spiana il selciato, ma dentro la coalizione non tutti hanno voglia di mettersi l’anello al dito. FdI ha compreso subito l’opportunità, ha aperto convintamente al connubio e al progetto politico, ma la Lega è ostile e Forza Italia è perplessa. C’è poi un altro effetto che incrocia questa partita. A dicembre si vota per il rinnovo del consiglio provinciale: come cambieranno gli equilibri interni nel centrodestra dopo il voto di Cortona?

Meoni, si può immaginare, eserciterà il suo "peso" elettorale nella rappresentanza territoriale in Sala dei Grandi e sul piano politico dentro la maggioranza che sostiene Alessandro Polcri, ben saldo al timone del governo se, nel frattempo, la riforma delle Province non decollerà. L’effetto Cortona non è questione da chiudere dentro le mura etrusche. Perchè i conti, in entrambi gli schieramenti, scattano da oggi.