Un altro ponte d’oro, un altro assalto alla Città del Natale. Che oggi saluta il villaggio tirolese e va dritta al 6 gennaio con tutte le altre attrazioni. Guenther Tarneller, patron dei Tirolesi, traccia il bilancio, spazza via i rumors e conferma la liason con Arezzo.
Circolano spifferi su un vostro abbandono, magari a favore di Siena. Smentisce o conferma? "Vogliamo smentire una la volta per tutte! Ogni anno vengono dette queste cose ma non c’è niente di vero. Noi vogliamo restare ad Arezzo e in piazza Grande".
Perchè? "Con il sostegno di Confcommercio è stato creato un format che non si può cambiare con un’altra città. Sicuramente, fermo restando Arezzo, noi non facciamo e non faremo altri eventi in Toscana o nel sud Italia".
C’è un impegno a restare almeno fino al 2026. Conferma? "Sì, abbiamo firmato il rinnovo del contratto per altri tre anni a partire dal 2024, quindi andremo avanti fino al 2026".
Perchè la Città del Natale ad Arezzo funziona? "Perché è un successo che si conferma negli anni. E quando un evento è organizzato bene e migliora ogni anno, non c’è motivo di cambiare".
Cosa ha di speciale? "Arezzo è bellissima, ha luoghi molto suggestivi, da piazza Grande al Prato alla Fortezza. Ha una collocazione geografica strategica nel centro Italia facilmente raggiungibile anche dal sud. Ma la cosa più importante che avete qui è la Confcommercio: senza di loro non saremmo riusciti a creare questa formula vincente, per tutti".
Il bilancio di questa edizione? "È andata molto bene. I fatturati non sono come l’anno scorso, una lieve flessione ma è dovuto al fatto che l’8 dicembre cadeva di domenica quindi sono mancati due giorni di festività che incidono sul fatturato. Tuttavia, siamo più che soddisfatti anche perchè si vede chiaramente che la gente vuole venire ad Arezzo per i mercatini e le altre attrazioni. Non si stufa e continua ad apprezzare la Città del Natale che si conferma un grande successo".
Quali sono gli articoli più richiesti? "Le pantofole tirolesi e gli addobbi natalizi tipici della nostra tradizione, perchè sono unici e non si trovano da altre parti. Anche il food è molto apprezzato, dai brezen all’arrosto tirolese".
Dalla sua prospettiva come è nata l’avventura aretina? Un giorno del 2014 arrivano i signori di Confcommercio da Arezzo e poi? "Ci hanno chiesto se eravamo interessati a partecipare con un banchino. Abbiamo risposto no perchè un mercatino che parte da zero ha bisogno di tempo per ingranare. Siamo quattro soci ed abbiamo proposto per Piazza Grande il nostro concept: un intero villaggio tirolese. Siamo venuti ad Arezzo ed è iniziata un’avventura molto bella. Dal villaggio tirolese si è poi costruita la Città del Natale aggiungendo altri eventi importanti che arricchiscono l’offerta. Per noi non esiste la concorrenza, perchè tutti i settori della città traggono beneficio. Più è ricca l’offerta della attrazioni e maggiore è l’appeal per i visitatori".