Arezzo, 17 dicembre 2024 – Non voleva più saperne di "combattere" con rasoio e schiuma da barba ogni mattina. Ma dopo un intervento per farsi togliere definitivamente quella barba, è finito in ospedale per ustioni al viso ed ora, a distanza di dieci anni dall’accaduto, sta aspettando ancora un risarcimento. L’uomo aveva circa 40 anni all’epoca, quando si rivolse agli operatori di un centro specializzato di Montevarchi per farsi togliere definitivamente l’odiata barba.
Ma l’uomo, dopo aver effettuato alcune sedute di epilazione definitiva del volto con il laser, finisce d’urgenza al pronto soccorso della Gruccia con vesciche e ustioni di secondo grado. Il trattamento, attraverso la laser-terapia, non aveva sortito gli effetti sperati, come è ovvio.
Anzi, aveva creato un danno al quarantenne che, dopo aver chiesto spiegazioni, e dopo aver protestato a lungo nei confronti del personale, si era rivolto ad un avvocato per citare in giudizio la struttura e chiedere il risarcimento dei danni subiti. In primo grado di giudizio il Tribunale di Arezzo gli dà ragione.
Documentazione, testimoni, fino ad una perizia medico-legale, avevano portato alla conclusione che gli fossero dovuti circa 11 mila euro di risarcimento, più spese legali. Ma la storia non era destinata a terminare così. Dopo quella sentenza del 2022, il centro estetico fallisce e chiude. È a quel punto che le cose per il quarantenne precipitano a livello giudiziario.
Sì, perchè la curatela della società, incaricata dal giudice delegato per i fallimenti del tribunale aretino di fare i conti, propone appello contro la sentenza di primo grado che aveva stabilito il risarcimento degli 11 mila euro, con motivazioni giudicate inoppugnabili dalla Corte d’Appello di Firenze che ha così revocato la condanna. A questo punto, il quarantenne dovrà rivolgersi al giudice delegato per il fallimento per cercare di recuperare i soldi spesi a farsi pagare i danni subiti. Così inizia per lui una nuova fase processuale nella speranza di ottenere qualcosa dalla procedura fallimentare, in svolgimento sempre presso il Tribunale di Arezzo.
Una situazione assai complessa. Per prima cosa è necessario che i giudici fallimentari trovino beni o denaro nella disponibilità del centro estetico fallito. Elemento sostanziale, ma non sufficiente per liquidare il quarantenne. Quei beni, sempre se ci sono, dovranno essere divisi tra i vari creditori. A complicare le cose per lui arriva la legge che prevede delle priorità ben precise.
Quei beni o denaro toccheranno prima ai dipendenti, poi ai fornitori, infine a tutti gli altri, tra cui il cliente che sperava di liberarsi per sempre dell’odiata barba e che invece si ritrova a dover combattere fra tribunali per ricevere un risarcimento dopo essere finito al pronto soccorso.