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In mille per il museo della Battaglia. Lorenzini: "Calamita per i turisti"

A distanza di due mesi e mezzo esatto dalla sua riapertura, ha tagliato il traguardo dei mille visitatori. Si tratta...

L’assessore Lorenzini

L’assessore Lorenzini

A distanza di due mesi e mezzo esatto dalla sua riapertura, ha tagliato il traguardo dei mille visitatori. Si tratta del Museo della Battaglia e di Anghiari, tornato accessibile dal 12 ottobre dopo i lavori che sono durati per quasi un anno. L’evento si è consumato sabato 28 dicembre scorso, con la donazione di libri e gadget ai signori Andrea Torretta e Luciana Filipponi, coppia che risiede ad Agugliano, Comune marchigiano della provincia di Ancona. A loro è andato il riconoscimento del millesimo visitatore. "La speranza – sta scritto sulla pagina social ufficiale – è che tornino a trovarci nel 2025 in occasione delle nuove mostre e dei numerosi eventi in programma". A festeggiare questo importante risultato anche l’assessore al turismo del Comune di Anghiari, Ilaria Lorenzini.

Come noto, il Museo che si ispira alla celebre Battaglia dipinta da Leonardo da Vinci ha cambiato il proprio look con assieme il nuovo direttore, nella figura di Benedetta Spadaccini. Adesso, sale moderne e una rinnovata accessibilità caratterizzano questa interessante luogo espositivo, senza ovviamente dimenticare – anzi, ponendosi in continuità – con il lavoro avviato dal precedente direttore, Gabriele Mazzi. Un museo accessibile, dinamico e comunitario, un centro di conoscenza e di dialogo, che coinvolga la comunità locale come principale interlocutore: questo l’obiettivo di Benedetta Spadaccini, il cui impegno è quello di offrire attività educative e iniziative che stimolino la curiosità e il rispetto per il patrimonio di Anghiari, nonché di interagire con le altre istituzioni culturali di cui questa zona è ricca.

Al centro della sua, attività sono senz’altro la tutela e la valorizzazione del patrimonio, affinché il Museo della Battaglia diventi un luogo di ispirazione. Al fine di migliorarne la fruibilità sono state eliminate le barriere architettoniche con la realizzazione dei un ascensore che conduce fino ai piani superiori, poi sono stati ridisegnati il layout degli spazi e degli arredi e l’impostazione visiva del museo al fine di renderlo più attuale, in un contesto di contemporaneità. Chi varca la soglia della struttura di piazza Mameli si ritrova davanti una realtà nuova, più tematica e identitaria. Il lavoro del precedente direttore Mazzi ha prodotto un incremento negli afflussi, fino ai 15mila ingressi all’anno; un numero consistente, che ora potrà essere benissimo superato.