Valtiberina verso una pastorale unica, riunendo le 9 attuali, per un totale di 40 parrocchie presenti sul territorio dei 7 Comuni e una popolazione di 28735 abitanti. I sacerdoti sono complessivamente 15, ai quali si aggiungono 2 diaconi. Questi i numeri (riportati sul settimanale "Toscana Oggi") oggetto di analisi nell’incontro dei giorni scorsi con il vescovo Andrea Migliavacca, tenuto nella concattedrale di Sansepolcro, il Comune che conta oltre il 50% dei residenti del comprensorio, pari a 15130. Sono 9 le parrocchie presenti nel Biturgense con 6 sacerdoti, 14 quelle di Anghiari e Monterchi con 5 religiosi e 17 le rimanenti fra Pieve Santo Stefano, Caprese Michelangelo, Sestino e Badia Tedalda (dove il parroco non c’è addirittura più e allora provvede quello di Pieve), con 5 sacerdoti. Si capisce quindi come il versante montano sia in chiara sofferenza. Trend demografico in calo, come dimostra Sansepolcro, che rischia seriamente di ritrovarsi entro un paio di anni sotto quota 15mila, ma anche Pieve è scesa dai 3mila e Badia Tedalda non arriva più nemmeno a mille. La variabile che invece sale è quella dell’età media, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e della diminuzione delle nascite, con il saldo migratorio che non compensa più il segno negativo di quello naturale. Tanto per citare un esempio, nel contesto di Sansepolcro il parroco della concattedrale si occupa anche della frazione Trebbio; un altro è titolare dei quartieri che fanno capo alle chiese di San Paolo e di San Giuseppe alle Forche, un terzo spazia dal Sacro Cuore a Santa Maria fino a Gragnano e un altro ancora ha in carico le frazioni di Santafiora e Gricignano. Se poi andiamo nei già ricordati Comuni di montagna, le "anime" non sono molte in un contesto più dispersivo, con trasferimenti più lunghi da un luogo all’altro. Senza dimenticare che l’invecchiamento riguarda anche i sacerdoti. il calo delle nascite comporta in automatico quello dei sacramenti di iniziazione (battesimi, comunioni e cresime), così come prosegue la crisi dei matrimoni.
Di conseguenza, anche il modello pastorale basato sull’iniziativa del parroco e sulla quantità di celebrazioni festive non appare più appropriato; occorre una visione nuova della missione, con una conversione pastorale dell’intera comunità; al di là della riorganizzazione geografica delle parrocchie, per la Valtiberina sono state proposte tre strade: l’allargamento del servizio alle comunità più marginali; una pastorale d’insieme, avendo cura dei vari ambiti in modo organico e una maggiore corresponsabilità dei laici.