Arezzo, 3 dicembre 2018 - «Avrei voluto reagire, ma ho temuto per l’incolumità degli ospiti dell’hotel e alle conseguenze a cui sarei andato incontro e così ho ceduto alle minacce degli aggressori e mi sono gettato a terra fino a che non se ne sono andati». Sono le vive parole di Oscar Ottati maître del ristorante dell’Hotel Forum che racconta quei 5 interminabili minuti in cui lui, un’altra dipendente e una ventina di clienti provenienti da Treviso sono stati vittime di una rapina a mano armata, fortunatamente senza feriti. Una tranquilla serata si trasforma in un incubo.
Sono appena passate le 23 di sabato sera quando dall’ingresso principale dell’hotel che si trova proprio a pochi passi dall’Outlet Village in zona Farniole a Foiano, fanno irruzione 4 uomini armati. Hanno un passamontagna in testa e cominciano a urlare. Lo fanno contro i clienti minacciandoli di morte. La situazione si fa pesante. Il capobanda non si fa scrupoli e con la pistola che ha in pugno esplode un colpo in aria che va a colpire il soffitto. Poi, insieme ad una altro della banda si dirige verso la dipendente alla reception e gli ordina di aprire la cassa.
Al suo interno ci sono appena 160 euro in contanti. Il grosso delle transazioni della giornata, infatti, è passato per i pos bancari. Altri due rapinatori tengono sotto ostaggio i clienti, armati di coltello e di un taser.
E’ a quel punto che arriva nella hall anche Oscar che stava riordinando la sala del ristorante. Insieme a lui c’è anche un altro cliente, suo amico, che si era attardato per fare due chiacchiere. L’uomo della banda armato di taser prova a colpire Oscar che ha la prontezza di schivarlo per ben due volte. Gli urla contro di consegnare altro denaro presente all’interno dell’hotel.
«Ho tentato di farli ragionare e di dissuaderli da farci del male – racconta ancora il maître, ma sembravano non volersi arrendere. Continuavano a chiedere i soldi con un chiaro accento dell’est Europa. Gli ho spiegato che tutto quello che c’era era in cassa. Avevo la possibilità di bloccare l’uomo che mi stava minacciando, ma con la coda dell’occhio ho visto che il suo complice era armato di un coltello e stava per usarlo contro il mio amico. I banditi erano nervosi, sia per il magro bottino sia, forse, perché non si aspettavano di trovare quell’ora tutta quella gente nella hall.
Si trattava di una parte degli ospiti dell’hotel, in tutto una sessantina che avevano appena finito di cenare nel nostro ristorante. Ho temuto il peggio. Ci siamo tutti buttati a terra come ci avevano intimato di fare sperando che questo incubo finisse senza conseguenze per nessuno».
I 4 rapinatori decidono di desistere e scappare. Salgono su un’auto, forse guidata da un ulteriore complice, e si dileguano nella notte. Nel frattempo i dipendenti dell’hotel lanciano l’allarme. Sul posto arriva immediatamente una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Cortona. I militari visionano le immagini di sicurezza dell’hotel in cerca di qualche elemento utile per riconoscere i rapinatori.
Acquisiscono informazioni e testimonianze dirette dai presenti oltre a raccogliere le poche tracce lasciate dai 4. Scattano anche indagini incrociate. E proprio da queste che potrebbero arrivare le prime importanti risultanze. Con lo stesso modus operandi, infatti, poco prima, intorno alle 20,30 si era consumata una rapina simile, sempre ai danni di un hotel in Umbria, nel perugino, a Ponte Valleceppi.