Incendio all’ex River: sigilli all’hotel. Edificio blindato, trasferite 8 persone

Le fiamme nell’immobile sotto sequestro che ospita alcuni senzatetto hanno accelerato il percorso

Incendio all’ex River: sigilli all’hotel. Edificio blindato, trasferite 8 persone

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale

di Francesco Tozzi

SAN GIOVANNI

Chiude definitivamente l’ex hotel River di San Giovanni. Ad anticipare l’ordinanza del prefetto, che aveva deciso di procedere con lo sgombero entro i primi di ottobre, è stato l’incendio che ieri mattina è divampato in una stanza al secondo piano della struttura dismessa, finora utilizzata da persone senza fissa dimora. Con tutta probabilità è stato un materasso a prendere fuoco e un passante, notando il fumo che usciva da una delle finestre, ha immediatamente chiamato i Vigili del Fuoco di Montevarchi, che in pochi minuti sono intervenuti per domare il rogo. Fortunatamente non si sono registrati feriti, ma è stato un segnale inequivocabile: la situazione rischiava di precipitare irrimediabilmente. I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, unitamente ai colleghi della Polizia di Stato di Montevarchi, hanno quindi proceduto al sequestro preventivo dello stabile, apponendo i sigilli e chiudendo tutte le vie di accesso. Il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi nel pomeriggio ha aggiornato il Consiglio comunale sugli sviluppi legati alla vicenda che si trascina ormai da mesi. "Il 29 luglio scorso ho firmato l’ordinanza contingibile e urgente di sgombero dell’ex hotel River - ha spiegato Vadi in una comunicazione al parlamentino cittadino - la struttura ricettiva situata in Lungarno 7 Fratelli Cervi, per motivi di sanità e sicurezza pubblica a seguito del sopralluogo effettuato dalla Asl Toscana sud est, insieme a Carabinieri e Polizia municipale. L’ufficio Ipn dell’azienda Usl aveva infatti riscontrato, come si legge nella relazione, gravi carenze igienico sanitarie e di sicurezza tali da rappresentare un rischio per la salute pubblica. E, in attesa del ripristino dei requisiti igienico sanitari, aveva proposto che fosse interdetto l’accesso all’immobile. Da quel momento è iniziato un percorso in forte sinergia fra l’Amministrazione comunale, il sindaco, funzionari comunali, le forze dell’ordine e Questura, Prefettura e Procura della Repubblica che ha portato all’organizzazione di una serie di incontri del comitato per l’ordine e la sicurezza che si è riunito periodicamente nel corso di questi due mesi". L’obiettivo dell’amministrazione comunale è stato quello di ridurre il numero degli occupanti tramite persuasione e ricollocamento. Poi, il 24 settembre scorso, il prefetto di Arezzo ha emanato un’ordinanza con la quale ha ordinato lo sgombero della struttura per trasferire le circa 8 persone che alloggiavano nel locale. "L’incendio - ha sottolineato Vadi - ha accelerato i tempi di un percorso già definito e decretato". In questo momento gli occupanti sono stati collocati in altre strutture trovate autonomamente oppure individuate dall’amministrazione comunale.