
Maurizio Gelli si accredita da ambasciatore del Nicaragua con re Felipe VI di Spagna
Arezzo, 4 marzo 2024 – C’è anche il figlio del Venerabile della P2 Licio Gelli nell’elenco dei Vip finiti nel tritacarne dei dossier su politici e vip svelati dall’inchiesta della procura di Perugia coordinata da Raffaele Cantone.
Il regista dell’operazione di spionaggio sarebbe il finanziere Pasquale Striano. Il militare, in servizio alla Procura nazionale antimafia, è accusato di almeno 800 accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell’antimafia per reperire informazioni riservate. Striano è stato invitato a presentarsi ai magistrati perugini si è però avvalso della facoltà di non rispondere.
Maurizio Gelli, erede del gran maestro della massoneria Licio è nato a Pistoia ma è vissuto per tanti anni ad Arezzo con la famiglia, è anche cittadino del Nicaragua e attualmente ambasciatore in quattro Paesi: Spagna, dove risiede, Andorra, Slovacchia e Grecia, mentre il figlio Licio Gelli junior ricopre lo stesso incarico in Uruguay.
Re Felipe VI di Spagna lo aveva ricevuto nel settembre scorso all’indomani della nomina dopo un anno in cui Pedro Sánchez ha cercato di normalizzare in questo modo le relazioni con il Nicaragua dopo che il suo governo, dalla ribellione popolare del 2018, aveva condannato il regime repressivo del presidente Daniel Ortega.
Il predecessore, il liberale Enrique Bolaños aveva fatto di Maurizio Gelli il console onorario ad Arezzo, Ortega gli riconobbe la cittadinanza nicaraguense e lo inviò, prima come ministro consigliere e poi come ambasciatore, a Montevideo. In Sud America la fa miglia Gelli aveva interessi economici enormi ai tempi delle dittature.
La Nazione ha provato a mettersi in contatto con Maurizio Gelli senza ricevere risposta in tempi utili per la pubblicazione.
Ma cosa faceva il militare della guardia di finanza dei dossier raccolti? Non ci sono ancora certezze: sono comunque 15 le persone indagate. Tra cui il sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati, tre giornalisti del quotidiano Il Domani e altre persone che avrebbero sollecitato la richiesta di informazioni.
Per i magistrati del capoluogo umbro guidati da Raffaele Cantone al momento non emerge un’attività di dossieraggio vera e propria ma ritengono comunque che ci siano stati accessi ritenuti abusivi al sistema informatico delle cosiddette Sos, le operazioni ritenute sospette che gli operatori finanziari sono tenuti a segnalare e sulle quali poi deve fare luce la magistratura per stabilire se rappresentino qualcosa di illecito o si tratti di normali transazioni.Una ricerca a
strascico che Striano avrebbe compiuto spesso, secondo quanto accertato. C’è da capire perché e per chi.