REDAZIONE AREZZO

Incidente aereo, l'autopsia esclude l'ipotesi del malore. Domani i funerali

Alla guida c'erea Roldolfo Mandò: ma il velivolo aveva doppi comandi. Erano un ufficiale dell'aeronautica e un tecnico adiologo appassionato di volo. L'ipotesi prevalente il guasto tecnico

Le due vittime: Stefano Romito, ufficiale dell'aeronautica. Nel riquadro Rodolfo Mandò

Le due vittime: Stefano Romito, ufficiale dell'aeronautica. Nel riquadro Rodolfo Mandò

Arezzo, 25 ottobre 2016 - Si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri l'autopsia sulle vittime dell'incidente aereo avvenuto domenica in Pratomagno. Un passaggio obbligato nel quadro della ricostruzione di quanto è accaduto: dopo di che le salme sono state messe a a disposizione delle famiglie per i funerali, che saranno celebrati domani.

Risultati dell'autopsia ancora non  conclusivi. Esclusa pressoché con certezza l'ipotesi del malore, le analisi sui tessuti continuerannoi per trarre qualche elemento in più a servizio delle indagini.

Alla guida del velivolo ultraleggero precipitato in Pratomagno c'era Rodolfo Mandò, il tecnicio radiologo che era anche comproprietario con un amico del velivolo precipitato nel bosco. Era lui nella posizione di sinistra, anche se poi il velivolo era dotato di doppi comandi, come quelli utilizzati per l'addestramento, e quindi il collega sarebbe stato in grado di intervenire in qualsiasi momento. Un P96, che nel pomeriggio aveva fatto diversi voli nella zona, sempre registrando un funzionamento perfetto. Fino a quello fatale, partito alle 16 esatte dall'aviosuperficie.

Intanto in mattinata erano stati recuperati i corpi delle due vittime,nella zona in località Modine, a pochi chilometri da Loro Ciuffenna. Due i morti nello schianto avvenuto in una zona boscosa. Sono un ufficiale dell'aeronautica militare (in forza alla 46esima Aerobrigata di Pisa), il maggiore Stefano Romito, e Rodolfo Mandò, tecnico radiologo ma anche lui con una grande esperienza di volo.

Le ricerche dei due morti nell'ultraleggero precipitato in Pratomagno
Le ricerche dei due morti nell'ultraleggero precipitato in Pratomagno

Stefano Romito aveva 39 anni, era nato a Figline: volontario della Misericordia, era maggiore dell'Aeronautica militare a Pisa. Alle sue spalle una straordinaria esperienza di volo, oltre 5.000 ore quelle al comando. Rodolfo Mandò aveva invece 47 anni, di Figline, viveva vicino a Reggello: affermato tecnico radiologo al Serristori e a Ponte a Niccheri. Ricordato con affetto dai colleghi con un messaggio di dolore e di stima.

Erano partiti dall'Aviosuperficie Valle al Pero di Cavriglia in occasione di una manifestazione. Ma non sono mai tornati. È stato un cittadino a far scattare l'allarme quando ha visto l'ultraleggero precipitare in Pratomagno. Sul posto è arrivato il Drago 53 del reparto volo del nuclo elicotteri dei vigili del fuoco della Toscana con sede ad Arezzo che ha individuato la zona e chiesto l'intervento degli interventi da terra vista la zona impervia.

Lo stesso nucleo porterà via il veivolo: dovranno essere appurate le cause della tragedia. Ma considerate le competenze dei due occupanti e le favorevoli condizioni del tempo la causa prevalente al momento resta quella del guasto tecnico, per quanto improvviso, avendo superato il mezzo ogni controllo, compresi quelli condotti nel corso della giornata tra un volo e l'altro.

Sul posto una vasta mobilitazione dei soccorsi con ambulanze e vigili del fuoco. La zona era particolarmente impervia, difficilissima da raggiungere e infestata dai cinghiali, in pieno massiccio del Pratomagno I vigili del fuoco e i carabinieri hanno operato nella notte per il recupero dei cadaveri, un compito improbo. Il punto in cui l'aereo è caduto è accessibile solo con i fuoristrada di alcuni cacciatori che si sono messi a disposizione. Le doppiette esperte dell'area si sono messe a disposizione e si sono trasformate in guide. 

I vigili del fuoco intervengono sull'aereo caduto e in fiamme: due morti
I vigili del fuoco intervengono sull'aereo caduto e in fiamme: due morti

All'Aero club Valdarno di Cavriglia, dove ieri era in programma la manifestazione 'Autumnia in Volo', e da dove era partito il velivolo precipitato, erano arrivati subito i carabinieri per controllare il piano di volo. Tra l'altro l'ultraleggero stava volando in una giornata senza problemi meteo e anche per questo la prima ipotesi è quella di un incidente meccanico.

La tragica domenica dei cieli era iniziata in un  clima di festa a Cavriglia: la manifestazione prevedeva anche voli dimostrativi con passeggero a bordo e con Stefano Romito era salito Rodolfo Mandò, appassionato di volo, anche costruttore di ultraleggeri artigianali in un apposito box all'aviosuperficie di Cavriglia. In programma la partenza dal Chianti, il sorvolo del Pratomagno, il rientro al campo base. Poi l'intoppo, dovuto a cause che soltanto l'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Andrea Claudiani, potrà accertare.

L'abilità dei piloti alla guida e le condizioni meteo farebbero appunto pensare a un guasto e anche la testimonianza di alcuni cacciatori deporrebbe in tal senso. Nella chiamata ai carabinieri, hanno infatti descritto il velivolo che precipita a vite, ormai senza controllo. Dal bosco dell'impatto si era levata poi una piccola colonna di fumo.

Mentre sul posto accorrevano i soccorsi in condizioni difficilissime, a Cavriglia si vivevano ore di paure e di speranze con le famiglie che attendevano di minuto in minuto notizie dei propri cari. Notizie che sarebbero arrivate solo al calar della sera. Ed erano purtroppo notizie tragiche.