LUCA AMODIO
Cronaca

Ucciso nello schianto vicino casa, l’ombra di un sorpasso in curva

Carlo Innocentini aveva 58 anni e viveva con la madre a Laterina: disperati tentativi di rianimarlo sull’asfalto. Scontro frontale violentissimo, l’altro ferito grave, attesa per l’esito dell’etilometro. Le prime ipotesi

Il luogo dello scontro dove è morto Carlo Innocentini

Il luogo dello scontro dove è morto Carlo Innocentini

Laterina Pergine Valdarno (Arezzo), 9 marzo 2025 – Scorre altro sangue sulle strade di Arezzo. Un’altra tragedia, un’altra vita spezzata nell’ennesimo schianto fatale sulle arterie della provincia. Due auto, una contro l’altra, un impatto violentissimo. Forse l’epilogo un sorpasso in curva o comunque un’invasione di corsia. Nel punto sbagliato, di una strada pericolosissima. Così è morto Carlo Innocentini, 58 anni, di Laterina. L’altro uomo alla guida è finito alle Scotte di Siena. Le sue condizioni sono gravissime.

Le immagini della notte di sangue di venerdì rendono un groviglio di lamiere ammassate a bordo della strada, dove sono andate a finire le carcasse delle auto incidentate. Due veicoli distrutti: uno con un corpo senza vita all’interno, l’altra con una persona ricoverata con massima urgenza. Lì, in una strada buia, tra Montalto e Poggio Bagnoli, un’arteria, la ss69, illuminata a giorno dalle sirene dei soccorsi e delle forze di polizia che nel giro di un’ora si concentrano sul luogo della tragedia. Alle 22 parte l’allarme. “Un tratto da attenzionare, troppi incidenti, sottoporrò il caso alla Prefettura”, ci dice il sindaco di Laterina Jacopo Tassini. I soccorritori fanno il possibile, tentano di rianimare il cinquantenne alla guida della Mazda 6 ma è tutto vano. L’uomo muore sul posto: vani gli sforzi della misericordia di Valdambra e di quella di San Giovanni. Tutti hanno provato fino all’ultimo l’impossibile, ma il miracolo non c’è stato. Muore così Carlo Innocentini, non era sposato, non aveva figli, viveva con la madre a Laterina da dove arriva il cordoglio dei suoi compaesani.

Arezzo Incidente mortale Montalto
Una delle due auto: i mezzi sono andati completamente distrutti nell'incidente

Nell’altra auto, una Ford S-Max, l’uomo che, da un prima ricostruzione, avrebbe invaso invaso la corsia di marcia. Si tratta di uno straniero di 48 anni, da anni vive nella zona. I vigili del fuoco del distaccamento del Valdarno lo hanno estratto dall’auto in condizioni critiche e consegnato ai sanitari dell’elisoccorso, atterrato sul campo vicino la strada. Poi il Pegaso è volato in direzione Siena, alle Scotte, dove vengono centralizzati i casi più gravi. È arrivato in codice rosso, le condizioni sono delicate ma non sembrerebbe in pericolo di vita. I medici non si sbilanciano: è ancora ricoverato al pronto soccorso, ma parrebbe stabile.

Secondo una prima ricostruzione sarebbe lui ad aver invaso la corsia di marcia in un punto critico, come ha ribadito anche il sindaco, in prossimità di una curva. Forse c’è stato un sorpasso ma ancora il condizionale resta. La dinamica dovrà essere accertata: i rilievi sono stati effettuati dai carabinieri della compagnia del Valdarno che già hanno trasmesso gli atti alla procura. Come da protocollo il magistrato di turno ha aperto un fascicolo per omicidio stradale: servirà per far luce sull’accaduto ed, eventualmente, per accertare le eventuali responsabilità penali di chi è rimasto coinvolto nello schianto. A questo proposito è probabile che, almeno come atto dovuto, venga iscritto al registro degli indagati lo straniero che avrebbe causato l’incidente. Per questo motivo è stato sottoposto all’etilometro: chiarirà se l’uomo aveva un tasso di alcolemico nei limiti di legge o meno. In quel caso la sua posizione si aggraverebbe. Questa è la norma ma ad ora non sono che ipotesi, tutti gli interrogativi potranno sciogliersi nelle prossime ore quando gli investigatori avranno in mano tutti gli esami, compresa l’autopsia sul corpo della vittima, se verrà disposta dal magistrato. La certezza che lascia la notte di sangue ad ora è una: ancora troppe vite spezzate sulle strade.