Luca Amodio
Cronaca

Morì nel frontale col suv, il caso Helenia si riapre. I giudici di Firenze: “Nuova perizia medica”

La decisione della corte d’appello che ha richiesto un altro accertamento. Il 6 dicembre verrà conferito l’incarico a quello che sarà il quarto perito

Helenia Rapini, la 29enne aretina che perse la vita in un incidente stradale a Ristradelle

Helenia Rapini, la 29enne aretina che perse la vita in un incidente stradale a Ristradelle

Gli antefatti del caso si possono riassumere nella “guerra di perizie“ presentate da accusa e difesa nel processo. In totale sono state tre. Secondo gli avvocati dell’imputato, Davide Scarabicchi e Giulia Brogi, il 49enne sarebbe affetto dalla sindrome delle apnee ostruttive del sonno che gli avrebbe causato, per l’appunto, un colpo di sonno fatale. Quello che gli ha fatto perdere il controllo del Suv e lo ha fatto schiantare con Helenia. Spiegazione supportata anche dalle perizie del professor Pasquale Macrì, incaricato dalla difesa, che dal professor Pier Guido Ciabatti, nominato dal tribunale. Una malattia di cui l’uomo non sapeva di soffrire: e che invece si è manifestata quando ha causato l’incidente mortale sulle strade di Ristradella cinque anni fa. Condizione che vale come scriminante dal punto di vista processuale.

Non per la famiglia di Helenia. Incaricato, l’avvocato Francesco Valli depositò una memoria e la consulenza medico legale in Procura: così il procuratore di allora, Roberto Rossi, impugnò la sentenza e presentò un ricorso in Appello. Il perito della difesa, il professor Tommaso Todisco, spiegò invece che la causa del sinistro era in realtà da condurre all’assunzione volontaria e consapevole da parte dell’imputato di Delorazepam, un potente sonnifero. Per la corte fiorentina è però necessaria una nuova perizia: che sarebbe la quarta. «La corte d’appello ha deciso di rinnovare l’istruttoria per effettuare una nuova perizia all’imputato - spiega l’avvocato Valli a termine dell’udienza - e ha rinviato all’udienza del 6 dicembre per conferire l’incarico al perito che verrà nominato».

Tradotto, il caso è riaperto. E sarà un quarto professionista a chiarire la situazione. «Siamo contenti per l’esito dell’udienza, ad Arezzo il caso era chiuso invece adesso vediamo un po’ di giustizia: per noi è un piccolo passo in avanti, crediamo nei giudici». Lo ha detto Gianni Rapini, fratello di Helenia, Dj, che da anni continua a tenere vivo ilo ricordo della sorella organizzando iniziative di beneficenza: con i soldi raccolti dà una mano ai volontari dell’Enpa di cui la giovane 29enne era volontaria.