FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Incidenti alla Giostra. Maxi sconti in appello

La sentenza sui ricorsi di Porta Crucifera dopo gli scontri del primo settembre. Sanzioni ridotte del 75% solo con l’impegno nel volontariato: i dettagli.

Un’immagine dei tafferugli davanti al teatro Petrarca

Un’immagine dei tafferugli davanti al teatro Petrarca

Un colpo di spugna per cui non bastano soltanto i colpi di forchetta: squalifiche ridotte di oltre tre quarti ma solo con servizi sociali veri e non solo con cene al circolo con dibattito.

Il gran giurì, dopo un paio di rinvii, ha deciso sui ricorsi dei figuranti di Porta Crucifera contro le maxi squalifiche inflitte dalla magistratura per gli incidenti del 1° settembre. Oltre al programma di cene e conferenze proposto dal quartiere rossoverde, l’organo giudicante di appello della Giostra ha chiesto di aggiungere ore di autentico volontariato per ottenere un sostanzioso sconto sulle sanzioni: saranno ridotte del 75%, previo controllo dell’effettiva effettuazione dei servizi. La decurtazione del contributo comunale si riduce da 10mila a 5mila euro con l’impegno di utilizzarli per organizzare le cene con dibattito. Uno dei due piani per il recupero previsti dalla sentenza del gran giurì guidato da Lucia Faltoni e composto da Corrado Brilli e Piero Melani Graverini, l’altro prevede ore di volontariato secondo un programma prestabilito.

Il capitano Alberto Branchi aveva ricevuto la squalifica per 40 giostre, che è stata ritenuta eccessiva e ridotta a 20 giostre di squalifica: diventeranno solo 10 con 25 giornate di servizio alla mensa Caritas la domenica, ogni volta 5 ore e con 270 ore di coordinamento del progetto di cene e conferenze, Thomas Cincinelli passa da 20 a 6 edizioni con 15 giornate di servizio alla Caritas e 185 ore di segreteria del progetto, Marco Fazzuoli passa da 12 a 4 con sette giorni di attività per un ente di solidarietà e 130 ore di impegno nel progetto, Niccolò Cherici Mascagni e Luigi Burroni da 10 a 3 con 6 giorni di attività sociali e 120 ore dedicate al progetto, Niccolò Giustini da 5 giostre a 3 con 2 giorni di servizi sociali e 60 ore di collaborazione al progetto.

Il gran giurì nella sentenza indica anche la necessità di creare, come nella giustizia ordinaria, un casellario del Saracino con i precedenti dei figuranti sanzionati.

La decisione del gran giurì è in sostanza è una sconfessione totale delle sanzioni inflitte dalla magistratura guidata da Marco Cecchi: resta preponderante il presunto valore rieducativo di serate in cui si coniugano buona tavola e un paio d’ore di dibattito. Il calcolo di ore appare però francamente sproporzionato rispetto alle reali esigenze organizzative di undici serate conviviali in due anni. In fondo basta convocare i relatori, aprire la sede e preparare da mangiare ma per il gran giurì servirebbero circa 800 ore di lavoro.

In generale sarebbe opportuno che la commissione per le riforme regolamentari guidata da Gianni Fruganti stabilisse anche norme chiare su squalifiche e servizi sociali. Negli ultimi tre anni si è innescato un meccanismo perverso con sanzioni eccessive ed esemplari in primo grado e sconti clamorosi in appello. Nel frattempo, buon appetito.