Luca Amodio
Cronaca

Incubo ragno violino. Pizzicato al concerto di Jovanotti: "Febbre alta e dolore”

Il leader dell’associazione Cautha racconta cosa gli è accaduto durante la serata con Jovanotti. Il consiglio della conoscente infermiera e poi la diagnosi del medico di famiglia. Spossatezza e un livido i sintomi

Incubo ragno violino. Pizzicato al concerto: "Febbre alta e dolore: salvo grazie a un’amica"

Iacopo Mancini, racconta la sua esperienza dopo il morso di un ragno violino

Cortona (Arezzo), 4 settembre 2024 – Febbre alta e dolore. "Pensavo fosse un livido e invece no: era il morso di un ragno violino". Per fortuna con un po’ di cortisone e la questione si è risolta senza complicazioni, ma gli attimi di tensione non sono mancati. A raccontarcelo è Iacopo Mancini, giovane cortonese classe 2000, presidente dell’associazione culturale Cautha che ogni anno organizza in Valdichiana eventi su eventi, tra cui il festival della scienza Cauthamente che prenderà il via a breve nella città etrusca. L’ultima volta di mezzo ci si è messo un ragno violino.

Succede a fine luglio. Mancini era proprio al lavoro per una delle serate clou dell’estate aretina: quella che ha visto salire sul palco Lorenzo Jovanotti al Cautha Summer Festival. Una sorpresa regalata da Jova alla sua Camucia a cui i tanti ragazzi dell’associazione hanno lavorato giorno e notte. E infatti il leader di Cautha pensava si trattasse solo di stanchezza: "Ero molto stressato e in ansia ma ogni giorno sentivo di avere la febbre più alta ma ho stretto i denti pensando fosse spossatezza - ci racconta - la cosa strana è che nel frattempo avevo quello che pensavo fosse un livido sulla gamba". Ed è così che, nei giorni dell’allestimento, per puro caso ha chiesto ad un’amica del gruppo infermiera cosa potesse essere quel rigonfiamento che intanto, da rossastro, era diventato nero. Come un livido appunto. "Iacopo, temo sia il morso di un ragno. Fatti vedere da un medico". Era domenica e così Mancini si è rivolto alla guardia medica. Gli viene prescritto il cortisone ma la febbre non se ne va.

Nel frattempo the show must go on, il Cautha Summer Fest va avanti con la musica in piazza, e dopo due giorni Mancini sarebbe dovuto partire per le vacanze. Non nel top della condizione fisica per usare un eufemismo: ed è così che il leader di Cautha si rivolge al suo medico di famiglia per chiedergli consiglio sul da farsi. E qui la sorpresa, anzi, l’incubo. "Quello è morso di un ragno violino". Un nome che incute la paura specie oggi, all’indomani dei più recenti fatti di cronaca: il 17 agosto un giovane ragazzo del Salento, Giuseppe Russo, è morto per uno shock settico e insufficienza multiorgano, a seguito del morso del ragno violino. La paura non è mancata ma il dottore ha rassicurato il ragazzo, anche perché il cortisone stava iniziando a dare qualche beneficio. "Sono partito con il cortisone dietro e nel giro di qualche giorno tutto è passato". Non proprio tutto tutto. "Ancora oggi il rigonfiamento rimane e la zona rimane piuttosto dura al tatto ma per fortuna il dolore se n’è andato".

Rimane però un punto interrogativo: "Quando sono stato morso?". Difficile capirlo ormai: il ragno violino è un animale schivo che esce dai suoi nascondigli per accoppiarsi o reperire cibo, attacca quando si sente in pericolo. Ma è anche vero che il suo morso inizia a dare problemi solo qualche ora dopo.