
Il comandante provinciale dei vigili del fuoco Fabrizio Baglioni
Potrebbe essere questione di settimane, poi le indagini finalizzate a chiarire le cause delle morti sospette di tre vigili del fuoco di Arezzo potrebbero partire. Lo ha annunciato il comandante provinciale Fabrizio Baglioni, confermando che l’inchiesta seguirà due direzioni principali: una collaborazione con la ricerca accademica e un’analisi ambientale approfondita.
"Due giorni fa è stato firmato il protocollo d’intesa fra l’Università di Bologna e la direzione regionale dei Vigili del fuoco dell’Emilia Romagna" spiega il comandante. La ricerca, condotta su base anonima, coinvolgerà circa 200 vigili della provincia, con l’obiettivo di individuare eventuali correlazioni tra l’esposizione a sostanze tossiche e l’incidenza di malattie oncologiche. I dati raccolti saranno quindi trattati in forma anonima e confrontati con quelli disponibili nella letteratura scientifica. L’obiettivo è estendere questa iniziativa a livello nazionale, con Arezzo tra le prime province a essere incluse nel programma.
Al centro dello studio vi sono le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas). Secondo le ipotesi avanzate dalle famiglie delle tre vittime, Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli, l’esposizione potrebbe essere avvenuta attraverso i dispositivi di protezione individuale, come le tute, e attraverso gli stumenti di servizio, come le schiume antincendio. "E se questi dispositivi nascondessero un rischio invisibile e letale?": è la domanda che si pongono i familiari delle vittime, determinati a ottenere risposte.
Accanto allo studio epidemiologico, l’altra faccia dell’indagine riguarda come detto l’analisi ambientale condotta dall’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.
Le verifiche interesseranno la qualità dell’aria e dell’acqua nelle sedi dei vigili del fuoco della provincia, inclusi i distaccamenti di Arezzo, Cortona, Montevarchi e Bibbiena. Le analisi verranno effettuate sia negli spazi interni delle caserme che in quelli esterni, per individuare eventuali livelli anomali di contaminanti. "Sono stati avviati gli accordi con Arpa e presto partiranno i campionamenti per effettuare le analisi sull’acqua", ha spiegato il comandante Baglioni. I prelievi interesseranno sia la sede centrale di via degli Accolti che i distaccamenti periferici. Questo rappresenta il primo passo di un’indagine complessa, volta a chiarire le cause della malattia e a individuare eventuali fattori di rischio nascosti.
Le famiglie delle vittime e i colleghi dei pompieri scomparsi chiedono trasparenza e azioni concrete. L’auspicio è che queste ricerche possano portare a misure preventive efficaci e a una maggiore tutela della salute dei vigili del fuoco, impegnati quotidianamente in attività a rischio per la sicurezza della comunità.