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Industriali in lutto: è morto Giuseppe Baracchi. Fondatore della Baraclit e mecenate di tanti eventi culturali

La fine stamattina a 95 anni, era ricoverato in ospedale. In lutto la Cittadella della Pace, era stato il fondatore degli imprenditori di sostegno allo studentato L'OMAGGIO DEL SINDACO BERNARDINI AL PIONIERE DEL CEMENTO IL RICORDO DI RONDINE: "LA SUA MEMORIA NEI VICOLI DEL BORGO"

Giuseppe Baracchi

Arezzo, 13 febbraio 2015 - Si è spento a 95 anni in punta di piedi, con lo stesso stile col quale era vissuto: e lo stile discreto di un carattere appassionato del suo lavoro e curioso, curioso a dispetto dell'età e della malattia. E' morto questa mattina Giuseppe Baracchi,  fondatore della Baraclit, l'azienda storica che ha sede a Pianacci di Bibbiena, al primo posto nel settore della costruzione di prefabbricati in cemento, sia sul fronte industriale che su quello commerciale.

La Baraclit l'aveva fondata subito dopo la guerra, nel 1946 ed è un'azienda che tuttora conta 350 dipendenti, guidata dal genero di Baracchi Franco Bernardini, una grande struttura produttiva  e  un fatturato annuo di 70 milioni: numeri che la rendono il più grande centro di prefabbricazione in Italia. E in effetti il suo target è molto ampio, in Italia e all'estero. Sempre il commentator Baracchi ha messo in piedi la Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, che organizza  eventi e attività culturali. In primis in Casentino, lì dove ha lanciato via via importanti incontri con i principali protagonisti della cultura italiana. E dove aveva messo a disposizione anche importanti strutture all'ospedale casentinese: ultimo passo la donazione di cinque letti tecnologici, consegnati nel dicembre del 2013. Ma Baracchi aveva una forte presenza anche ad Arezzo.  In particolare Giuseppe Baracchi è stato l'uomo chiave per la crescita dell'associazione Rondine Cittadella della pace. Sua, insieme alla figlia Silvana, l'idea del gruppo imprenditori per la pace. Lui a donare il teatro tenda che ospita tutti gli appuntamenti nel borgo appollaiato sotto il castello. Lui protagonista in mille modi delle tante iniziative che hanno lanciato Rondine in Italia e all'estero. Quando poteva era lì, in mezzo ai ragazzi dello studentato, nel cuore di una realtà che ora è in lutto per la sua perdita più grande.