AREZZO
Arriva l’infermiere di Misericordia. Un servizio qualificato che operi sia in sede sia, soprattutto, al domicilio dell’assistito, quindi portando ancora una volta l’opera della Misericordia nel territorio, tra la gente, in modo non concorrenziale bensì "di supporto" o "a integrazione" rispetto ai servizi del genere già messi in campo dell’Asl. "Insomma un servizio privato, a semplice richiesta diretta, che va ad affiancare quello pubblico, in sinergia con il quale poter così migliorare l’assistenza infermieristica davvero a tutti quanti" spiega il governatore Pier Luigi Rossi (nella foto). Al momento la Misericordia di Arezzo ha lanciato la manifestazione d’interesse riservata a personale infermieristico in pensione per l’attivazione della figura di Infermiere di Misericordia tramite bando. "Ci rivolgiamo alle parrocchie che possano raccogliere domande di assistenza, e soprattutto a tutti gli infermieri che hanno lavorato all’ospedale per dare il loro contributo di volontariato" continua Rossi. Il bando è riservato a personale in possesso del titolo abilitante la professione di Infermiere e regolarmente iscritto all’Ordine Professionale. L’individuazione avverrà tramite valutazione curriculare sulla base delle domande pervenute e adeguata motivazione. Il rettore responsabile sanitario effettuerà un colloquio conoscitivo volto ad integrare ed approfondire le informazioni curriculari. La domanda potrà essere presentata fino al 7 aprile. "Prendo atto positivamente dell’iniziativa della Misericordia e colgo l’occasione per rilanciare il tema legato all’esigenza di incrementare il numero di professionisti nel sistema pubblico" interviene il presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche Giovanni Grasso.