
È stato siglato martedì sera a Milano un nuovo accordo nazionale per il ricambio generazionale fra banca Intesa Sanpaolo e i sindacati aziendali, in merito ad altri prepensionamenti e a nuove assunzioni.
"Facendo un calcolo al momento molto approssimativo, nella provincia di Arezzo, dove Intesa Sanpaolo ha circa 650 dipendenti, si può ipotizzare entro fine 2025 una ricaduta fra 70 e 90 uscite e, conseguentemente, pensare a nuove assunzioni pari alla metà, cioè attorno alle quaranta unità" dice Fabio Faltoni, segretario provinciale del sindacato Fabi.
Entro fine anno, come Intesa aveva annunciato nei mesi scorsi, nel Comune di Arezzo verranno chiuse e quindi accorpate alcune filiali: andranno a confluire nella storica sede di via Roma, le filiali di via Monte Falco, viale Santa Margherita, via Vittorio Veneto e piazza Saione. La filiale di Olmo, come quella di Alberoro, andrà su Pieve al Toppo, mentre la filiale di Capolona è stata già chiusa e si è unita a quella di Subbiano.
Così, a fine anno, nel Comune di Arezzo le filiali di Intesa resteranno solo quattro: via Roma, Pescaiola, Trento e Trieste e Rigutino, oltre a quella IwBank, e nell’intera provincia saranno poco più di trenta. A queste, si aggiungono gli uffici di via Calamandrei, dove lavorano più di 350 persone, la filiale imprese di viale Mecenate e il Private Banking.
"Pur ribadendo che è un errore chiudere le filiali – prosegue Faltoni – perché è un impoverimento per i territori e un problema per i clienti, constatiamo che c’è bisogno di assunzioni di giovani, di nuove figure professionali, con diversi titoli di studio, con profili professionali più legati ai nuovi lavori bancari".