Sergio Rossi
Cronaca

Intesa, verso l'accorpamento di altre sei filiali: ecco quali

Ne spariscono tre in città ( Montefalco, Vittorio Veneto, Santa Margherita) e quelle di Capolona, Olmo e Alberoro. Faltoni (Fabi): rete Etruria smantellata

Fabio Faltoni

Fabio Faltoni

Arezzo, 26 giugno 2021 - Scatta il nuovo piano di Intesa San Paolo e porta a nuovi accorpamenti dopo quelli effettuati in aprile, al momento del passagio a Ubi al gigante bancario. E si tratta di accorpamenti anche dolorosi che tagliano quattro storiche filiali di Etruria e due che portavano l’insegna di Intesa. Nello specifico tre filiali cittadine vengono inglobate nella vecchia sede Etruria di via Roma: sono quelle di via Montefalco, di via Veneto 45 e di viale Santa Margherita.

Un ulteriore passaggio avviene con lo stop alle filiali di Olmo e di Alberoro che andranno a confluire in quella di Pieve al Toppo. Particolarmente doloroso l’addio alla filiale bancaria ex Etruria di Capolona, presente nel paese casentinese dagli anni Cinquanta. Capolona, che conta circa seimila abitante e non è quindi un villaggio sperduto, si troverà a partire dal 18 ottobre prossimo senza alcuna filiale bancaria anche se è presumibile che possa rimanere aperto uno sprtello Bancomat.

Ad assorbire tutto sarà la filiale di Subbiano della Cassa di Risparmio di Firenze, acquisita a suo tempo da Intesa e ormai da anni facente parte del grande gruppo bancario. Altro particolare da tenere in considerazione è che sparisce di fatto la rete delle filiali ex Etruria, una volta vanto del territorio. Ne erano rimaste 16 con Ubi, ridotte a 7 autonome al momento del passaggio a Intesa nell’aprile scorso.

Di queste 7 ne vengono accorpate 4, ne restano dunque appena tre dello storico presidio di via Calamandrei. Immediate le reazioni alla pubblicazione del documento di Intesa che adesso verrà discusso con le delegazioni sindacali. A insorgere è la Fabi, il principale sindacato dei bancari.

La protesta è affidata alla voce del leader provinciale Fabio Faltoni: «La chiusura di filiali è sempre un fatto negativo, a maggior ragione quando c’è un sostanziale abbandono dei territori. Ora, c’è da capire se gli accorpamenti previsti dalla banca prevederanno vere e proprie chiusure di filiali o se invece la banca lascerà comunque aperte, magari come sportelli leggeri, le filiali accorpate o alcune di esse. Per ora, in attesa di affrontare la questione, prendiamo atto con rammarico di altre chiusure di filiali, dopo quelle già registrate al momento della fusione di Ubi in Intesa nell’aprile scorso».

Secondo Faltoni «non è un bel segnale. In primavera, Intesa si prese in provincia 16 fiiliali Ubi, ma 8 le accorpò subito, 7 restarono autonome (Monte Falco, TrentoTrieste, Olmo, Capolona, Badia Tedalda, Marciano e Alberoro) e uno sportello leggero venne chiuso. Di quelle accorpate all’epoca, ancora restano aperte come sportelli leggeri la ex Ubi di Castiglion Fiorentino nel centro città e la ex Ubi di piazza Saione.

Intesa si trovò in provincia - e tutt’ora si trova - con un totale di 37 filiali, Centro Imprese del Palazzo d’Oro e polo territoriale di Via Calamandrei». «Anche nell’anno e mezzo di pandemia - insiste Faltoni - le filiali bancarie hanno dimostrato di svolgere un servizio pubblico essenziale per le economie dei territori e la loro chiusura è un impoverimento. Un ulteriore dispiacere è che, dopo il nuovo “Piano Sportelli”, altre 4 agenzie ex Ubi (tutte ex Etruria) verranno accorpate.

Così, dalle 16 filiali prese da Ubi (tutte ex Etruria) ne rimarranno solo 3. Una conquista vera e propria». «La Fabi - conclude Faltoni - metterà in campo tutta la sua forza per tutelare al meglio il personale coinvolto a vario titolo in questa nuova razionalizzazione della rete territoriale»