CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"Io e il mio tuffo nell’acqua gelata del Tevere"

Si rinnova l’impresa dei più audaci. Anastasia: "Ero una campionessa di nuoto ma che freddo qui. Spero aumentino le donne"

I sette partecipanti al tuffo nel Tevere nel fiorno di Capodanno

I sette partecipanti al tuffo nel Tevere nel fiorno di Capodanno

Temperatura dell’aria: 9-10 gradi con il sole. Temperatura dell’acqua corrente: 5 gradi. Alla fine, seppure con condizioni climatiche piuttosto rigide, i sette temerari della Valtiberina ce l’hanno fatta. E stavolta, il bagno di San Silvestro sul Tevere all’altezza di Viaio di Anghiari (in un tratto a valle della diga di Montedoglio al confine con il territorio di Sansepolcro) non era un semplice tuffo: bisognava nuotare per 50 metri e poi uscire. Alle 14.45 in punto di martedì 31 dicembre, come da programma, il gruppo capitanato da Ivan Giovagnini – il 56enne anghiarese ideatore dell’evento post Covid - si è cimentato nell’impresa: pochi minuti di bracciate lungo le acque del fiume, la cui altezza in quel punto raggiunge il metro e mezzo. La forte fibra dei partecipanti ha avuto la meglio. Ma "è stata più dura dello scorso anno - commenta Alessio Magrini, avvolto dall’accappatoio – perchè l’acqua era più fredda: una bella sfida".

Una trentina di persone hanno raggiunto il luogo dell’appuntamento e seguito la performance. La curiosità era poi legata alla prima e unica presenza femminile: Anastasia Nikolajeva, originaria della Lettonia che vive a Sansepolcro ed ha un passato da nuotatrice. Le chiediamo quali sensazioni ha provato: "Freschine, direi, però è stata una bella esperienza". E sulla scelta di tuffarsi, scherza: "Perché mi hanno costretta e dopo era troppo tardi per tirarsi indietro". Anastasia aggiunge: "Non è una cosa che si fa tutti i giorni. Spero magari che il prossimo anno vi siano più donne". Soddisfatto Ivan Giovagnini, che si è coperto dopo il tuffo con più rilassatezza: "Quando stamani siamo venuti per effettuare il sopralluogo eravamo ancora sotto zero e qui intorno al fiume c’era una brina che sembrava neve, per cui il nostro fisico ha dovuto reagire al meglio".

Fra le "new entry" nel Tevere, c’era Mauro Ghignoni, veterinario che da Anghiari si è trasferito in Inghilterra e che non si è voluto perdere l’occasione durante le vacanze natalizie, unendosi al team dei coraggiosi: Ivan Giovagnini, Anastasia Nikolajeva e Alessio Magrini e poi a Giovanni Ramaccioni (tifernate residente a Sansepolcro e nipote di Silvano, ex team manager del Milan) e ai due biturgensi Alessandro e Stefano Belli, padre e figlio.

Foto ricordo come da tradizione insieme al sindaco Alessandro Polcri, che non è mancato e gran finale a suon di crostini rossi, panettone e bottiglie di prosecco e spumante. Tenute rigorosamente al fresco sotto l’acqua del Tevere.