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Italia-Israele, Rondine va in campo. Messaggio alla Nazionale: “Gli avversari non sono nemici”

La lettera aperta del presidente Vaccari agli azzurri di Spalletti che giocano a Udine nella Nations League. “Lo sport è il luogo dove si gioca e si rispetta sempre l’altra squadra. Il nostro borgo è uno spazio terzo”

I giovani di Rondine

I giovani di Rondine

Arezzo, 14 ottobre 2024 – Lo sport come campo di pace. Il calcio si racconta con molte metafore belliche: assedio, attacco, contrattacco, cannoniere, bomber, capitano, carica, copertura, imboscata, invasione di campo, offensiva, retroguardia, scontro e prevalenza territoriale. Di cosa stiamo parlando? Sembrerebbe il taccuino di un reporter inviato al fronte. Invece no: è la normale narrazione di una partita di calcio.

Ma lo sport è una “risorsa morale e culturale che può portare oltre la logica dell’odio e della guerra”. È uno dei passaggi della lettera aperta che Rondine ha inviato in occasione della partita di calcio di Nations League tra Italia e Israele, stasera alle 20.45 a Udine.

“Possiamo dare un contributo con tutti voi per difendere la forza e la bellezza dello sport da rischi e tensioni che potrebbero crearsi – scrive il presidente di Rondine Franco Vaccari – non intervieniamo perché è coinvolto uno Stato o un altro. Rondine semplicemente non può che essere la naturale alleata dello sport, il luogo dove si vive (e si gioca!) come avversari, mai come nemici. Rondine infatti è uno ”spazio terzo”, anzi di più: è un luogo e un’esperienza viva che ogni giorno è equamente coinvolta con le giovani vittime delle guerre”.

L’attività sportiva deve rimanere uno spazio sicuro dove la diversità diventa riconoscimento dell’esistenza dell’altro, tenendo viva la possibilità del dialogo tra i popoli. “Lo sport resti un momento di umanità, al di là e al di sopra delle tragiche contingenze a cui assistiamo ogni giorno” aggiunge Vaccari.

Un percorso iniziato con l’iniziativa di Rondine “Il vero nemico è la guerra” lanciata il 24 aprile a Firenze, in Palazzo Vecchio, attraverso la voce di quattro giovani: un israeliano, un palestinese, un’ucraina e una russa. “Vi invitiamo a incontrarci a Rondine, luogo “terzo” ed equi-coinvolto, includendo anche le scuole, le categorie economiche e civili, in un vero spirito di condivisione” conclude la nota del presidente di Rondine.

Il metodo Rondine proposto nelle scuole italiane, dopo l’accordo con il ministero, si modella intorno al conflitto e alla sua trasformazione in energia sana nelle relazioni umane. “Il conflitto è dato in natura. Non possiamo far finta che non ci sia e infatti molti conflitti sono vissuti interiormente in modo drammatico, ma il dolore può sprigionare energie di sviluppo umano, spirituale e culturale” conclude Vaccari.