MONTEVARCHI
Cronaca

Joel, applausi e palloncini bianchi. Folla per l’addio al giovane padre. L’abbraccio di un’intera comunità

Il 38enne ucciso all’alba di una settimana fa al culmine di una rissa nella discoteca di Terranuova. Le indagini: carabinieri al lavoro per stringere il cerchio su tutti i responsabili della tragedia.

Joel, applausi e palloncini bianchi. Folla per l’addio al giovane padre. L’abbraccio di un’intera comunità

Joel, applausi e palloncini bianchi. Folla per l’addio al giovane padre. L’abbraccio di un’intera comunità

di Maria Rosa Di Termine

Un lungo applauso, il lancio di una decina di palloncini bianchi e un silenzio che amplifica lo strazio dei familiari di Joel Ramirez Seipio. Ieri pomeriggio a la comunità dominicana al completo, vestita a lutto, ma anche tanti residenti hanno voluto salutare per l’ultima volta il giovane padre di 38 anni ucciso all’alba del 1 ottobre al culmine di una rissa scoppiata nella discoteca El Angel di Terranuova Bracciolini. L’Insigne Collegiata di San Lorenzo riesce a contenere a stento la folla che ha testimoniato in concreto la vicinanza alla famiglia nella circostanza più dura, quella dell’ultimo addio. Si riconoscono davanti al sagrato i giocatori del Pozzo del quartiere di Santa Maria, compagni di squadra della vittima nelle contese del Perdono. E ancora alcuni rappresentanti della Misericordia montevarchina dove Joel aveva svolto in passato il servizio civile. Al momento in cui tutti gli intervenuti, che avevano atteso all’esterno ben prima dell’orario previsto delle 15, hanno accompagnato il feretro nella navata centrale, la mamma di Joel ha accusato un lieve malore ed è stata subito soccorsa da familiari e conoscenti. Poi si è ripresa e ha seguito il rito circondata dall’affetto dei suoi cari con la forza che solo una madre, pur così terribilmente provata dal dolore, sa esprimere.

Semplice e composta, in ossequio alla richiesta lanciata dai congiunti in un appello lanciato sui social nei giorni scorsi, la cerimonia è stata concelebrata da tre sacerdoti delle parrocchie cittadine e risuonano come un monito su cui riflettere le parole pronunciate nell’omelia da don Andrea Bozzi: "Davanti a quanto è accaduto tutti noi dobbiamo qualcosa a Joel, ovvero diventare araldi, portatori di una cultura diversa, della dignità della vita, del rispetto, della relazione e del dialogo. Solo così potremo evitare di andare incontro ad altre situazioni di questo tipo". Al termine delle esequie un nuovo applauso è risuonato in piazza Varchi mentre il corteo funebre si dirigeva verso il cimitero del capoluogo dove il trentottenne adesso riposa.

Nel frattempo non si fermano, anche nel giorno dell’estremo saluto, le indagini dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che a una settimana esatta dal fatto di sangue che ha sconvolto la vallata hanno arrestato Braulio Pavel Martinez Mesa, 33 anni, residente a Corciano di Perugia, presunto responsabile del lancio fatale del narghilè e ora in carcere ad Arezzo con l’accusa di omicidio volontario. Chiaro l’obiettivo degli inquirenti: identificare compiutamente i partecipanti alla zuffa. Sono già quattro ad oggi gli indagati per rissa e tutti risiedono nel perugino.