Keu, da martedì bonifica all’impianto Lerose

L’amministratore giudiziario ha consegnato l’immobile alla ditta specializzata che si occuperà della messa in sicurezza. Le reazioni

Keu, da martedì bonifica all’impianto Lerose

Keu, da martedì bonifica all’impianto Lerose

di Maria Rosa Di Termine

"Martedì prossimo l’amministratore giudiziario consegnerà l’impianto di frantumazione inerti ‘Lerose S.r.l’ di Levane alla ditta incaricata della messa in sicurezza".

E’ Nicola Benini, il sindaco di Bucine, ad annunciare l’avvio dei lavori nel sito produttivo, nella zona industriale che ricade nel suo territorio, finito al centro dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze per lo smaltimento illecito del keu, i residui di lavorazione dei fanghi di conceria di Santa Croce sull’Arno. E al tempo stesso annuncia che il Comune si costituirà parte civile nel processo. Partendo dagli interventi il titolare del municipio spiega che "in questa prima fase sarà coperto il materiale accumulato e verranno incanalate le acque piovane per evitare che il dilavamento provochi eventuali infiltrazioni di sostanze nocive nelle falde acquifere".

Il primo step dell’operazione inizierà dunque a giorni e dovrebbe concludersi nel giro di tre mesi, almeno stando alla tempistica indicata nel cronoprogramma.

"Al momento riguarda soltanto l’area produttiva – prosegue – e a seguire interesserà anche la collinetta che la sovrasta", dove i carabinieri forestali aretini avevano accertato la presenza di inquinanti. Una porzione di terreno quest’ultima "ad oggi ancora oggetto di studi per mettere a punto il progetto definitivo, ma siamo fiduciosi che le procedure possano terminare a breve". Il secondo atto sarà la bonifica vera e propria del sito di competenza della Regione Toscana, insieme alla Strada Regionale 429 e all’altro impianto Lerose di Pontedera dove a fine gennaio erano iniziate le operazioni di rimozione dei materiali riciclati contenenti keu e altri tipi di rifiuti. L’ente toscano, peraltro, ha deciso di stanziare per i risanamenti ulteriori 10 milioni euro, 5 nell’anno in corso che si sommeranno ai 5 già assegnati, e altrettanti nel 2024. Un pacchetto corposo di risorse che potrebbe però non essere sufficiente a perfezionare tutti i ripristini. Sono previsti tempi più rapidi invece per il secondo sito di Bucine, in via XXV Aprile nel capoluogo, dov’è stata riscontrata la presenza di materiali di risulta riconducibili all’impianto di Levane con arsenico e metalli pesanti oltre i limiti di legge: "Il proprietario della lottizzazione di villette a schiera si era fin da subito reso disponibile ad intervenire direttamente – riprende Benini – ed ha già presentato un preliminare del piano di caratterizzazione. Pertanto è stata riconvocata la conferenza di servizi con gli enti interessati che nelle prossime settimane si pronunceranno sulla proposta progettuale. In caso di parere favorevole il privato potrà iniziare l’intervento".

Infine, ma non meno importante, l’annuncio della costituzione del Comune come parte civile. Di recente la Procura fiorentina ha chiuso le indagini notificando avvisi a 26 persone indagate per una serie di reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e l’inquinamento ambientale, alla corruzione anche in materia elettorale.

Nell’udienza preliminare, in calendario ai primi di aprile, Bucine ha scelto di essere presente al pari di altri municipi toccati a vario titolo dalla vicenda, alla Regione, a Libera e alla Cgil toscane. "Un atto dovuto per tutelare gli interessi della comunità", ha concluso Benini.