MASSIMO PUCCI
Cronaca

L’incontro asilo-famiglie diventa a luci rosse Immagini porno nel collegamento on line

Una normale riunione in videoconferenza si trasforma in un film hot davanti alle mamme allibite, qualcuna con il figlioletto in braccio. La preside denuncia tutto alla polizia postale: pirati informatici tracciati, dovrebbero essere presto individuati

di Massimo Pucci

Open day a luci rosse all’asilo, riunione con le famiglie all’insegna dei contenuti bollenti, il tutto per un’intrusione nel sistema informatico da parte di sconosciuti. È successo sabato mattina durante gli incontri pianificati dall’istituto scolastico di Lucignano-Marciano, ma attenzione non è una storia di amplessi consumati in aula, bensì di un "porno spamming" su Google-meet. È qui che durante la videconferenza con le famiglie si sono collegati alcuni account che hanno iniziato a riprodurre contenuti video pornografici visibili a tutti.

Una situazione che ha comportato l’interruzione delle riunioni e la presentazione di una denuncia da parte della dirigente scolastica alla polizia postale. "Un atto grave nei confronti del nostro istituto e delle persone che erano connesse – dichiara Nicoletta Bellugi, preside dell’istituto Rita Levi Montalcini – riteniamo che quanto accaduto non possa configurarsi come una bravata, ma come un’azione criminale della quale sarà chiamato a rispondere di fronte alla giustizia, per questo [ieri mattina ndr.] ho presentato denuncia alla polizia postale".

Secondo la dirigente scolastica l’autore o gli autori, poiché si è trattato di più account collegati simultaneamente, possono essere chiamati a rispondere dei reati di diffusione di materiale pornografico nonché di interruzione di pubblico servizio, infatti gli "open day" dedicati all’orientamento possono essere ascritti alla categoria di attività primarie da offrire nei confronti delle famiglie. Lo scopo dell’appuntamento era quello si mostrare l’offerta educativa e anche gli ambienti dove si svolgono le attività per i bambini della scuola dell’infanzia.

Un incontro che "in tempo di pace" si sarebbe svolto direttamente all’interno della scuola, ma che in questo caso le indicazioni sanitarie anti contagio prevedevano che si svolgesse online. Ed ecco quindi che sabato mattina ha inizio il primo dei tre meeting in scaletta, ma ad un certo punto, al posto della webcam con il volto dell’utente, si notano scene inequivocabili. Il responsabile del webinar fa in tempo a capire che si tratta di utenti di disturbo e chiude il collegamento, l’anomalia si ripresenta anche nei successivi due incontri, tuttavia le scene hardcore si fanno notare lasciando basiti gli utenti collegati.

A rimanere di stucco sono state in larga parte alcune mamme, ma in qualche caso i genitori tenevano in braccio i figli davanti alla webcam in modo da mostrare loro il volto delle future maestre e i luoghi che li avrebbero accolti a partire da settembre. Invece a comparire sugli schermi sono state scene a luci rosse, contenuti che hanno prodotto disturbo ai piccoli che in quel momento erano in visione, un altro degli aspetti che potrà comportare un aggravamento delle accuse nei confronti degli autori dell’intrusione. "Abbiamo avuto rassicurazioni dalla polizia postale che gli autori saranno individuati grazie al tracciamento delle loro attività – spiega la preside Bellugi – nel frattempo abbiamo riprogrammato gli incontri inviando via email il link a cui accedere al meeting". Brutta storia, ma qualcuno dovrà renderne conto: un buontempone fuori misura fra le famiglie che dovevano collegarsi o un vero e proprioo hacker che ha trasformato una riunione tra genitori dell’asilo in una sala virtuale a luci rosse?