Diego D'Ippolito / Erika Pontini
Cronaca

La calata dei profughi: 70 in poche ore, verso convenzioni con gli alberghi

Mamme e bambini in fuga dall’Ucraina ospiti di parenti e amici. 19 nei centri di accoglienza della provincia. Il pulmino dell’Arezzo è tornato con una mamma e 2 bambini

Emergenza Ucraina, profughi

Arezzo, 12 marzo 2022 - È in moto la macchina dell’accoglienza dei profughi ucraini diretta dalla Prefettura di Arezzo. Nelle ultime ore sono 70 gli arrivi dalle zone di guerra, diciannove verranno accolti in tre dei Cas che hanno dato disponibilità nei giorni scorsi e che si trovano a Talla, Castel Focognano e Caprese Michelangelo. Ad arrivare in città sono mamme con bambini in fuga dalla guerra in Ucraina, non tutti saranno accolti dai Centri di accoglienza straordinaria presenti nella provincia, buona parte hanno già una rete di amici e familiari in diverse zone della provincia. L’Ufficio territoriale del Governo in previsione di nuovi arrivi, sta continuando la ricognizione degli alloggi tra Cas (si arriverà a quasi 400 con l’aumento possibile di un ulteriore 50%) e abitazioni private che i cittadini possono mettere a disposizione e di cui si stanno facendo carico i comuni. Ieri sera in prefettura è anche arrivato il pulmino partito da Arezzo con il supporto della società di calcio amaranto. Era partito per portare aiuti umanitari è tornato con una mamma e due bambini. Una rete di aiuti che coinvolge anche il comune di Arezzo. «Negli ultimi giorni anche gli uffici comunali stanno ricevendo numerose chiamate da parte di cittadini che desiderano dare il proprio contributo nelle maniere più diverse alla gestione dell’emergenza ucraina», si legge in una nota di Palazzo Cavallo. «È attiva la mail temporanea [email protected]: chiunque desideri offrire il proprio supporto logistico alla gestione dell’attuale crisi, ad esempio mezzi di trasporto o assistenza linguistica, può indicare la propria disponibilità scrivendo all’indirizzo indicato lasciando i propri recapiti. Tutte le offerte di collaborazione a vario titolo saranno raccolte e qualora risultassero necessarie gli interessati saranno contattati dal personale incaricato dal Comune». Intanto proprio ieri nel tardo pomeriggio è partito il primo camion con gli aiuti raccolti dalla Caritas per la popolazione ucraina. Il carico è diretto una parte alla diocesi di Drohiczyn nella sede al confine della Bielorussia, una parte direttamente in Ucraina tramite i corridoi umanitari. «Mi preme sottolineare la necessità che tutti gli aiuti passino dai canali ufficiali affinché non si disperdano o rimangano inutilizzati; lo stesso per l’accoglienza, la cui organizzazione è coordinata dalla prefettura. Ringrazio ancora una volta la città per la grande testimonianza di solidarietà che sta dando in questo difficile momento», ha detto il sindaco Alessandro Ghinelli. Il prefetto Maddalena De Luca ha infatti sollecitato nei giorni scorsi la necessità di comunicare i nominativi dei cittadini ucraini presenti ed in arrivo sul territorio provinciale ed ospitati presso amici o parenti, alla Prefettura, forze di polizia territorialmente competente, sindaci dei comuni in cui si trovano, Asl e Ufficio Scolastico Provinciale nel caso di presenza di minori in età scolare. In serata dalla riunione con Anci, Regione e Protezione civile è emerso inoltre che qualora i flussi dovessero diventare più consistenti sarà probabilmente necessario attivare convenzioni con le strutture alberghiere